La Nuova Sardegna

Oristano

Simaxis nuova discarica scoperta dalla Forestale

Simaxis nuova discarica scoperta dalla Forestale

A Fueredda dagli investigatori del Corpo di Vigilanza ambientale regionale I rifiuti, speciali e pericolosi, erano sversati sul terreno, adesso sequestrato

11 giugno 2021
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ORISTANO. Il territorio della Provincia subisce attacchi ambientali continui, con la nascita di tante discariche abusive e pericolose per l’uomo e l’ambiente.

A combattere gli inquinatori in prima fila ci sono gli uomini del Corpo di vigilanza ambientale della Regione.

Nei giorni scorsi gli agenti del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Oristano coordinato dall’Ispettore Superiore Giampiero Ardu sotto la supervisione del direttore Maria Tiziana Pinna hanno provveduto a un nuovo sequestro.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Oristano nei giorni scorsi, nella zona chiamata Fueredda, gli investigatori del corpo Forestale hanno posto sotto sequestro probatorio un importante quantitativo di rifiuti speciali pericolosi e no: materiali ferrosi, fusti metallici contenenti oli e altri liquidi bituminosi (in parte sversati nel terreno), numerosi pneumatici, batterie d’auto, mezzi da lavoro e camion, ormai in disuso.

Tutto il materiale è stato rinvenuto su diversi punti di un'area adibita in passato alla produzione di materiali bituminosi ed acquistata di recente ad un'asta fallimentare.

Le indagini, avviate immediatamente, sono ancora in corso per accertare i responsabili dell’abbandono.

«Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti – riporta una nota del Corpo – si manifesta in tutta la sua gravità per le pesanti ripercussioni sull’ambiente, sulla salute delle persone, sulle attività produttive e infine per gli ingenti costi di bonifica che ricadono sui Comuni. Il Corpo Forestale è sempre impegnato in prima linea, con un grande impiego di risorse umane e strumentali, per contribuire ad arginare tale fenomeno». E i risultati lo dimostrano. Di molte discariche abbandonate, da ultima una di materiali edili, si è riusciti a risalire agli inquinatori, che oltre alla denuncia e a una salata multa hanno dovuto anche ripristinare i luoghi.

L’attività degli uomini e delle donne del nucleo investigativo del Corpo, prosegue. Battendo palmo a palmo le aree meno battute della provincia, chiaramente in incognito, sono riusciti sinora a scoprire e denunciare diversi presunti responsabili di inquinamento ambientale. L’impressione però è che il numero di discariche abusive scoperte sia di molto inferiore a quelle esistenti. Un primato che l’Oristanese cederebbe volentieri.



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