La Nuova Sardegna

Oristano

Piste ciclabili ma solo sulla carta

Piste ciclabili ma solo sulla carta

Piccoli tratti scollegati, e in questo periodo incolti, spesso esposti a “invasioni” delle auto

16 giugno 2021
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ORISTANO. Non è una città per due ruote, Oristano, anche se dovrebbe esserlo. Se un ciclista vuole percorrerla un capo all'altro, non può farlo in completa sicurezza né sull'asse Nord-Sud né su quello Est-Ovest, perché non esiste una pista ciclabile continua, ma qualche sparuto frammento che, spesso, comincia e finisce all'improvviso. La questione, d'altra parte, ha ricadute materiali: fra 2013 e 2017 si contano 74 incidenti ciclistici, senza mai alcun morto, ma con 40 feriti in cinque anni. Fra Silì e Sa Rodia qualcosa si muove, con un progetto da 500 mila euro che però è stato contestato da residenti e minoranza perché il percorso sarebbe troppo intricato. Non si tratta dell'unica partita in ballo: l'amministrazione Lutzu ha in mente anche un circuito ciclo-pedonale che colleghi Torregrande, le frazioni e il capoluogo. Il progetto, per il momento poco più che una bozza, vale 3 milioni, ma non ci sono ancora certezze sul finanziamento. Prospettive interessanti, ma per ora l'aggettivo migliore per definire la situazione della rete ciclabile cittadina è “sbiadita”. Letteralmente, dato che le linee gialle che dovrebbero segnalare i tratti ciclabili sparsi per la città sono spesso del tutto cancellate o sono state coperte da colate di asfalto. In alcuni casi, la situazione è anche parecchio pericolosa. Per esempio all'incrocio fra via della Libertà e viale Repubblica. Qui c'è una pista ciclabile a doppio senso di marcia, che arriva da Città Giardino, percorre via della Libertà in senso contrario alle auto e poi svolta a sinistra verso la cittadella sportiva e la pista ciclabile per Torregrande. Le auto che svoltano da viale Repubblica non si accorgono della pista ciclabile e tagliano la curva, invadendo la corsia riservata alle bici: incredibilmente nessuno si è mai fatto male, ma il pericolo è alto. La pista ciclabile prosegue verso Città Giardino, si interrompe in via Rockefeller e via Pietri (dove dovrebbe sorgere l'hub intermodale di Oristano Ovest) e riprendere nel tratto conclusivo di via Petri, verso la Questura per poi terminare nel nulla: anche qui le strisce sono sparite in vari tratti e la sede stradale è dissestata. Quadro simile in viale Brianza, ingresso Nord, dove la ciclabile è spesso ostruita da auto parcheggiate e, in ogni caso, cancellata dai rattoppi stradali. Se poi ci si sposta all'area extraurbana, di competenza della Provincia, la situazione è peggiore. Le erbe spontanee regnano incontrastate, con annesso rischio foratura, nella ciclabile lungo l'argine della circonvallazione Nord e in quella del ponte sul Tirso, che peraltro è totalmente scollegata sia dall'ingresso cittadino settentrionale che dallo svincolo del Rimedio. In quella di Torrgrande, invece, oltre alla maggior pulizia, sarebbe possibile ricavare più spazio restringendo l'ampia sede stradale. Questa la realtà con cui devono fare i conti i ciclisti oristanesi, senza dimenticare le pericolose buche. Insomma, non è una città per ciclisti Oristano, eppure potrebbe esserlo, se lo volesse.

Davide Pinna

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