La Nuova Sardegna

Oristano

Sedilo, invasione delle cavallette: la Regione sotto accusa

SEDILO. A più di un mese dall’invasione delle cavallette è ancora emergenza e alle invocazioni d’aiuto si sovrappongono le proteste per l’interessamento tardivo della Regione. Piovono critiche per il...

23 giugno 2021
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SEDILO. A più di un mese dall’invasione delle cavallette è ancora emergenza e alle invocazioni d’aiuto si sovrappongono le proteste per l’interessamento tardivo della Regione. Piovono critiche per il tempo perso negli ultimi anni e neppure soddisfano gli interventi messi in campo con l’intento di attutire l’impatto dei danni subiti dalle aziende. A lamentare misure insufficienti e intempestive è il gruppo consiliare Progresso Sedilo che reclama azioni più incisive rispetto ai 10 euro di indennizzo per ettaro stabiliti dalla Regione per il 2020 e non ancora erogati, e protesta per la prevenzione inesistente. In compenso «Si scarica sugli allevatori la responsabilità, perché non avrebbero arato e coltivato i terreni», sostengono i consiglieri Sara Lampreu, Salvatore Carta, Margherita Cherchi e Umberto Cocco accusando l’assessora Gabriella Murgia, «la quale non tiene conto che sono stati invasi anche terreni coltivati, che il pascolo è un’attività economica e che i terreni interessati non sono incolti».

Progresso Sedilo chiama in causa il sindaco sollecitando una forte azione istituzionale insieme agli altri Comuni interessati per rivendicare soluzioni definitive. Le amministrazioni dei territori flagellati dalle locuste hanno aperto un confronto con gli assessorati regionali. «Se la Regione fosse intervenuta tre anni fa il fenomeno sarebbe stato circoscritto, invece è aumentato a dismisura», protesta Salvatore Pes. A Sedilo la superficie interessata dal passaggio delle cavallette è di circa 1.800 ettari, 700 dei quali devastati per la presenza di erbai e altre colture. Ora la minaccia incombe su Sorradile. «Proprio per l’aggravarsi della situazione – prosegue Pes – io e diversi sindaci del Nuorese e del Goceano abbiamo chiesto alla Regione di mettere in atto un piano di prevenzione efficace, abbinando all’opera di dissodamento dei terreni la lotta biologica con i nemici naturali delle cavallette. Inoltre rivendichiamo aiuti finanziari massicci a favore delle aziende». (mac)

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