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Oristano

Uras. Chiassata in un bar poi aggredisce i carabinieri: arrestato

Uras. Chiassata in un bar poi aggredisce i carabinieri: arrestato

URAS. Botte, insulti, manette e processo. È il cocktail finale di una serata ad alto tasso alcolico che si è conclusa con l’arresto del cinquantenne Adriano Carcangiu che ieri mattina è stato invece...

25 giugno 2021
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URAS. Botte, insulti, manette e processo. È il cocktail finale di una serata ad alto tasso alcolico che si è conclusa con l’arresto del cinquantenne Adriano Carcangiu che ieri mattina è stato invece accompagnato in tribunale dov’è iniziato il processo per direttissima che si concluderà il 2 luglio. La conta dei capi d’imputazione è piuttosto lunga – resistenza, lesioni, oltraggio, danneggiamento – e l’imputato li ha accumulati al termine di una movimentata scena avvenuta al bar Il Cacciatore di Uras, dove era stato richiesto l’intervento dei carabinieri perché l’avventore era andato un po’ oltre le righe e non aveva accolto di buon grado l’invito a proseguire altrove la serata.

Al loro arrivo, i militari della stazione di Samugheo, non hanno trovato il comitato di benvenuto, ma Adriano Carcangiu che si rifiutava di fornire i documenti. A quel punto avrebbe anche iniziato a sbraitare e proferire minacce nei confronti dei due carabinieri contro cui, infine, si sarebbe scagliato. Così tra un «Se non esco che mi fate?», un «Ti faccio fuori la famiglia, vi vengo a cercare e vi ammazzo, ammazzo tuo figlio» e altre frasi poco amichevoli, è arrivato anche il momento della ribellione fisica per evitare l’arresto. I due militari, tra cui una marescialla, hanno anche subito lesioni alle braccia proprio perché Adriano Carcangiu non voleva cedere.

Alla fine ha avuto, dopo aver anche danneggiato l’auto di servizio, la peggio è ha finito il martedì in manette, prima di comparire davanti alla giudice Serena Corrias per il processo per direttissima. Quest’ultima ha accolto la richiesta di convalida del fermo sollecitata dal pubblico ministero Marco De Crescenzo che voleva anche gli arresti domiciliari. La giudice ha disposto invece la misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria per consentire all’imputato di recarsi al lavoro, quindi ha aggiornato l’udienza al 2 luglio dopo che l’avvocato Silvio Sanna ha chiesto i termini a difesa. (e.carta)

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