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Comuni e imprese fanno squadra, nascono due distretti rurali

di Piero Marongiu
Comuni e imprese fanno squadra, nascono due distretti rurali

ORISTANO. I Gal dell’Oristanese e il Flag Pescando Sardegna Centro Occidentale fanno fronte comune per cercare di attrarre il maggior numero dei finanziamenti in arrivo dall’Europa. È questo l’obietti...

26 giugno 2021
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ORISTANO. I Gal dell’Oristanese e il Flag Pescando Sardegna Centro Occidentale fanno fronte comune per cercare di attrarre il maggior numero dei finanziamenti in arrivo dall’Europa. È questo l’obiettivo primario che si pongono i costituendi Distretti rurali della Sardegna Centro Occidentale, all’interno dei quali confluiranno gli 88 comuni e le 477 imprese che fanno capo alle Unioni dei comuni del Gal Barigadu Guilcier, Marmilla, Terras de Olia e del Flag Pescando. L’Unione dei Comuni Fenici, invece, nei giorni scorsi a Mogoro, ha gettato le basi per la costituzione di un altro distretto rurale.

Entrambi i progetti opereranno in un territorio vasto e vario, comprendente zone costiere e interne. Ieri mattina quello per la Sardegna Centro occidentale è stato presentato nella sala consiliare della Provincia. A tenerlo a battesimo c’erano Pietro Arca, sindaco di Sorradile e presidente del Gal Barigadu Guilcier, Renzo Ibba, sindaco di Morgongiori e presidente del Gal Marmilla, Giambattista Ledda, sindaco di Sennariolo e presidente del Gal Terras de Olia, Alessandro Murana presidente del Flag. Presente anche il Commissario straordinario della Provincia, Massimo Torrente, e i sindaci di Arborea Manuela Pintus, di Terralba Sandro Pili, di Milis Sergio Vacca, la vice sindaca di Santu Lussurgiu Francesca Citroni e il presidente del Flag Nord Sardegna Benedetto Secchi.

Tre gli obiettivi su cui si muoverà il nuovo organismo: favorire l’accesso degli operatori economici, anche quelli estranei agli approcci dello sviluppo rurale perché non aderenti a nessun Gal, ai benefici delle risorse regionali, nazionali e comunitarie; creare un sistema di quattro o più filiere identitarie di ogni singola storica “reti interdistrettuali di filiere”, attraverso la messa in rete di presidi e eccellenze locali capaci di integrarsi, confrontarsi e rappresentare un esempio innovativo di tipo distrettuale da rivolgere anche ai mercati internazionali – rete paniere –; coniugare identità di territori costieri con territori delle zone interne.

«L’obiettivo che ci poniamo – spiega Pietro Arca – è mettere insieme un patrimonio costituito da realtà imprenditoriali importanti e renderle appetibili anche in ambito nazionale e internazionale, uno scopo raggiungibile beneficiando delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Renzo Ibba ha spiegato: «Il compito degli amministratori sarà accompagnare le imprese nel percorso di acquisizione dei sostegni economici». Giambattista Ledda aggiunge: «Siamo favorevoli al progetto. È innovativo perché consente di unire i vari settori produttivi del territorio». Infine Alessandro Murana: «Il distretto consentirà di unire tante identità della nostra terra. Dobbiamo lavorare per ampliare la platea dei partecipanti».

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