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Anziani senza visite nella casa di riposo: «Serve una soluzione»

di Ivana Fulghesu
Anziani senza visite nella casa di riposo: «Serve una soluzione»

LACONI. È passato un anno e tutto è rimasto come prima. Non un abbraccio, non un saluto. Il non vedere i propri cari sembra diventato la normalità. Gli anziani nelle case di riposo stanno patendo da...

06 luglio 2021
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LACONI. È passato un anno e tutto è rimasto come prima. Non un abbraccio, non un saluto. Il non vedere i propri cari sembra diventato la normalità. Gli anziani nelle case di riposo stanno patendo da tantissimo tempo questa situazione e così c’è il tentativo di migliorare le loro condizioni di vita dopo la pandemia. L’iniziativa è dell’ADA Sarcidano-Barbagia di Seulo- Mandrolisai-Alta Marmilla e prende avvio con una richiesta da parte del presidente Ignazio Marrocu di convocazione di un incontro per discutere insieme al Comune e alla Parrocchia delle tematiche inerenti la comunità alloggio, alla luce degli sviluppi che la nuova situazione sanitaria ha determinato.

«Ormai è da oltre un anno che le visite consentite agli ospiti della casa di riposo sono praticamente nulle. Tale situazione, a questo punto – dice Ignazio Marrocu – è diventata insostenibile e l’esigenza di ristabilire un minimo di rapporto sociale tra gli ospiti, i parenti e l’ambiente esterno è divenuta questione di estrema necessità».

«La nuova Società di gestione – riferisce il presidente – nella sua proposta migliorativa al capitolato d’appalto prevede “Lo spazio degli abbracci”, dimostrando grande sensibilità sul tema della solitudine degli anziani in ragione delle restrizioni legate al covid. Altra necessità essenziale per gli anziani residenti nella struttura sono le funzioni religiose, sospese da troppo tempo. Il conforto religioso deve essere ripristinato al più presto».

Nei giorni scorsi l’Associazione per i diritti degli anziani si è occupata anche di un altro problema, ovvero la gestione di anziani e disabili in situazioni di emergenza e ha presentato richiesta per ottenere l’aggiornamento del Piano di protezione civile comunale con l’inserimento di un elenco delle persone allettate o in condizioni di disabilità anche se temporanea. «Persone alle quali – si legge nella nota inviata al Comune – bisogna prestare le prime opere di assistenza in caso di eventi calamitosi che prevedano evacuazioni; in particolare l’attenzione è rivolta alle persone che dipendono da strumentazioni elettromedicali, dispositivi che in caso di prolungate interruzioni del servizio elettrico, necessitano di urgenti interventi per il ripristino della funzionalità delle apparecchiature salvavita».

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