La Nuova Sardegna

Oristano

Genoni, omicidio Vinci: parla il padre

GENONI. «Ascolti avvocato: io non ho intenzione di rispondere alle domande di questo processo». Il capo coperto da un cappellino e il volto sempre abbassato: Gesuino Vinci, padre di Roberto, il...

15 luglio 2021
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GENONI. «Ascolti avvocato: io non ho intenzione di rispondere alle domande di questo processo». Il capo coperto da un cappellino e il volto sempre abbassato: Gesuino Vinci, padre di Roberto, il 48enne ucciso a fucilate la sera del 19 agosto 2019, anche se controvoglia, ha dovuto testimoniare. Fino a ieri aveva cercato di non entrare nell’aula della corte d’Assise di Cagliari dove si celebra il processo contro Francesco Fenu, il 23enne di Genoni che ha confessato l’omicidio. Ieri l’anziano genitore era collegato in videoconferenza da una saletta del carcere di Massama, dove, come disposto dai giudici, era stato accompagnato dai carabinieri, dato che si era rifiutato di presentarsi in aula.

«È vero, mio figlio beveva, ma anche se vivevamo sotto lo stesso tetto, non ci incontravamo quasi mai. Il suo tempo, non era il mio» ha detto per spiegare i contatti quasi nulli tra padre e figlio. «Quando rientrava dalla campagna, io ero già a letto, perché sono malato», ha aggiunto. Rispondendo alle domande dei giudici e degli avvocati, Gesuino Vinci ha confermato che il figlio e Francesco Fenu si conoscevano e che erano stati, poco prima dell’omicidio, a cena insieme. Ha anche confermato del colloquio avuto qualche giorno dopo l’assassinio, con il padre di Francesco Fenu: «Mi disse che con suo figlio non aveva più rapporti».

Si ritorna in aula l’8 settembre, quando si conosceranno le richieste del pubblico ministero. (m.c.)

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