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Oristano

ARBOREA 

Basket senza barriere e gli atleti sono tutti uguali

Basket senza barriere e gli atleti sono tutti uguali

ARBOREA. Riparte oggi presso l'istituto salesiano di Don Bosco, il progetto di basket integrato “Abbiamo fatto squadra, facciamo 21”. L'iniziativa, dopo lo stop forzato imposto a marzo 2020 dalla...

19 luglio 2021
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ARBOREA. Riparte oggi presso l'istituto salesiano di Don Bosco, il progetto di basket integrato “Abbiamo fatto squadra, facciamo 21”. L'iniziativa, dopo lo stop forzato imposto a marzo 2020 dalla pandemia da Coronavirus, attraverso un camp estivo di pallacanestro, consentirà a undici cestisti con sindrome di down dell'Atletico AIPD Oristano, campioni d'Italia della categoria, di confrontarsi con altri cestisti normodotati, per un totale di 32 atleti partecipanti, tutti di età compresa fra i 12 e i 16 anni, e di fare un'esperienza unica dal punto di vista del vissuto personale. Realizzato nell'ambito del bando OSO-Ogni Sport Oltre (la comunità digitale che avvicina le persone con disabilità allo sport), e promosso da Fondazione Vodafone Italia, il progetto in questione è nato grazie alla condivisione di un esteso gruppo di associazioni, fra le quali, oltre all'Atletico AIPD Oristano (società nata all’interno dell’Associazione Italiana Persone Down e capofila del progetto), la Saab basket Terralba, l’Azzurra basket Oristano, l’Aurora basket Cagliari, la FISDIR Regione Sardegna, il Coni e il Comune di Oristano. «Uno sport come il basket, ma in generale qualsiasi sport – spiega Mauro Dessì, tecnico Federale e allenatore dell'Atletico AIPD Oristano – dà ai disabili di qualunque tipo, e nella fattispecie ai ragazzi con sindrome di down, la possibilità di essere protagonisti in prima persona. Questo non sempre accade nella vita di tutti i giorni, dove, anzi, tendono ad assumere passivamente ciò che la società propone loro». Lo sport, attraverso i suoi valori, trasmette inoltre ai ragazzi down un ricco bagaglio educativo: «Imparano a vincere e soprattutto a perdere – spiega Dessì – capiscono che in un gioco di squadra come il basket tu sei importante ma hai bisogno anche dell'altro per vincere, che bisogna rispettare i ruoli e le regole, che in un gruppo tutti sono importanti ma nessuno è più importante degli altri». Il camp terrà impegnati i 32 partecipanti fino a domenica 25 luglio e vedrà la presenza del coordinatore e ideatore del progetto Massimo Serra, coadiuvato da uno staff composto da un direttore tecnico, istruttori, assistenti ed educatori. Le giornate saranno caratterizzate dall'alternanza di attività individuale e soprattutto di attività di gruppo, e rappresenteranno, oltre ad un'opportunità per migliorare le proprie abilità sportive, un'occasione per stare insieme. «Gli atleti – spiega Serra - seguiti dallo staff, giorno per giorno si confronteranno con una tematica differente: l’accoglienza, lo spazio e il tempo, il corpo, la squadra, il gioco, la prontezza, in una relazione tra la pratica sportiva del basket e la vita relazionale». (p.camedda)

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