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Per le torri costiere del Sinis il rischio crollo è elevato

CABRAS. Nella proposta di variante al piano di assetto idrogeologico adottata dal Consiglio comunale, una parte importante riguarda il rischio frane nel territorio lagunare. Lo studio conferma una...

22 luglio 2021
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CABRAS. Nella proposta di variante al piano di assetto idrogeologico adottata dal Consiglio comunale, una parte importante riguarda il rischio frane nel territorio lagunare. Lo studio conferma una criticità elevata per la zona costiera a sud del Sinis e propone delle forme di mitigazione: «Sono state classificate con la massima pericolosità (HG4) un pezzo di Su Tingiosu, in località Porto Suedda, dove ogni tanto ci sono fenomeni di caduta – spiega l’assessore all'Urbanistica e ai Lavori pubblici, Enrico Giordano – Turr'e Seu, Funtana Meiga e due parti di San Giovanni, la zona attualmente chiusa alla balneazione con le tombe romane, e quella attorno all'area archeologica di Tharros, da entrambi i lati. Alcune di queste zone sono già coperte con dei finanziamenti e progetti esecutivi, altre invece no». La situazione di Turr'e Seu è quella che in assoluto desta maggiore preoccupazione: «Approfittiamo della proposta di variante per accendere un faro sulla forma di mitigazione per Turr'e Seu – sottolinea Giordano – serviranno nuove risorse e bisognerà mettere in atto un nuovo progetto. Occorre un intervento urgente della Regione per evitare di perdere il bene». La scheda di mitigazione allegata allo studio fornisce già qualche indicazione: «Si prevede una spesa di circa un milione e mezzo di euro per posizionare dei massi, dalle caratteristiche simili a quelli già presenti, ai piedi della roccia, in modo da creare una sorta di scogliera naturale – rivela Giordano – l’operazione sarebbe eseguita dal mare con una draga. Non è escluso, poi, che si debbano inserire anche dei ferri dentro la roccia per fare da compattatori, ma si vedrà in un secondo tempo. Questo consentirebbe di limitare l'erosione e sostenere tutto». In attesa che la Regione si attivi per salvare la storica torre spagnola, sono invece due i progetti già in atto: «Quello di Tharros è già prossimo alla realizzazione, e prevede la sistemazione della strada di accesso all'area archeologica, dove ci sono fenomeni di continuo scivolamento di materiali, e la canalizzazione delle acque piovane. Per limitare l'impatto umano, costruiremo delle scalinate che accompagneranno le persone in spiaggia senza calpestare le dune. L'intervento, oltre che utile ad arginare il rischio frane, avrà anche un riscontro estetico, migliorando il colpo d'occhio paesaggistico. Per il secondo progetto, essendoci di mezzo le tombe romane, è in atto invece un dialogo con la Sovrintendenza. Cerchiamo di trovare una soluzione condivisa, ma bisogna fare presto per evitare il rischio che ci sia un crollo». (p.camedda)

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