La Nuova Sardegna

Oristano

l’arresto 

La condanna diventa definitiva, marito violento finisce in carcere

di Michela Cuccu
La condanna diventa definitiva, marito violento finisce in carcere

ORISTANO. Per dieci anni aveva trasformato in inferno la vita della sua compagna e dei suoi due figli. Adesso è rinchiuso nel carcere di Massama per scontare la condanna a quattro anni e otto mesi di...

04 agosto 2021
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ORISTANO. Per dieci anni aveva trasformato in inferno la vita della sua compagna e dei suoi due figli. Adesso è rinchiuso nel carcere di Massama per scontare la condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione per maltrattamenti e violenza sessuale. Attraverso il suo avvocato, lui aveva tentato per ben due volte di ribaltare la sentenza di primo grado, ma sia la Corte d’appello che la Cassazione, avevano respinto le istanze, confermando la sentenza del tribunale di Oristano, ora diventata definitiva. Ad accompagnarlo in carcere sono stati gli agenti della Squadra mobile, che, su disposizione della procura della Repubblica, lo hanno rintracciato in casa di un amico e lì gli hanno comunicato il mandato di arresto. È l’epilogo di una bruttissima storia di violenza consumata tra le pareti domestiche, risultato di una relazione burrascosa iniziata nel 2009.

Poco tempo dopo l’inizio della convivenza, lui, che oggi ha 42 anni, era improvvisamente cambiato. Gelosissimo, aveva vietato alla compagna di lavorare fuori casa e su di lei, scaricava gli effetti dell’alcol di cui, assieme al gioco d’azzardo, era diventato schiavo. In più occasioni aveva picchiato la sua compagna e in un’occasione, le aveva persino procurato la frattura di un piede. Percosse alle quali non di rado erano costretti ad assistere i figli, ancora molto piccoli.

Lei, per anni aveva continuato a subire in silenzio. Non l’aveva nemmeno denunciato quando, per ben due volte, l’aveva costretta ad avere rapporti sessuali. Il momento decisivo arrivò quando lo scoprì picchiare violentemente i bambini, trovando coraggio di andare in Questura e porre fine al suplizio. Da subito l’uomo era stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai congiunti. Finalmente al sicuro, la donna ha poi trovato un lavoro che le permette di mantenere se stessa e i suoi figli.

Dopo i processi e il pronunciamento di inammissibilità del ricorso da parte della Cassazione, il compagno violento è stato condannato definitivamente a quattro anni e otto mesi di carcere oltre alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dall’esercizio di tutela e curatela, perdita del diritto agli alimenti per anni cinque anni e l’interdizione dai pubblici uffici.

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