La Nuova Sardegna

SANTA GIUSTA. L’ultima volta che qualcuno l’ha visto vivo è stato venerdì pomeriggio. Oggi parenti e amici gli daranno l’ultimo saluto alle 17, momento del funerale di Ignazio Manca, il 57enne trovato morto nel garage della sua abitazione in via Garibaldi. A scoprire il corpo è stato il fratello Carmine, difeso dall’avvocato Simone Prevete e che al momento resta indagato per omicidio senza che però sia stato emesso a suo carico alcun provvedimento cautelare e senza che ci siano stati interrogatori, eccezion fatta per quello in caserma che nemmeno si può definire tale visto che è stato effettuato quando ancora non era formalmente sotto inchiesta.

Intanto le indagini vanno avanti e, ieri, il procuratore Ezio Domenico Basso e il sostituto Valerio Bagattini hanno avuto un confronto coi carabinieri del Ris, che assieme ai loro colleghi della Compagnia di Oristano sino alla tarda serata di martedì, avevano lavorato per esaminare la casa in cui è stato ritrovato il cadavere. Se la procura attende ancora di incrociare i dati raccolti dai carabinieri con quelli dell’autopsia del medico legale prima di chiarire con esattezza le cause della morte, emerge comunque qualche dettaglio sulla posizione del corpo. Non era riverso per terra, ma la testa e una parte del busto erano poggiate sulla macchina.È morto in quella posizione Ignazio Manca, in un lago di sangue, con tracce che però sono state ritrovate un po’ in tutta la casa ed è per questo che il lavoro del Reparto scientifico si è prolungato così a lungo. La casa poi resta sotto sequestro per mantenere il luogo delle indagini intatto rispetto al primo momento in cui i carabinieri vi hanno fatto ingresso e perché potrebbe essere necessario svolgervi altri accertamenti. A cinque giorni dalla morte di Ignazio Manca il giallo non è comunque risolto. (e.carta)