La Nuova Sardegna

Oristano

Si assume, ma non al San Martino

di Michela Cuccu
Si assume, ma non al San Martino

La Regione chiama 16 anestesisti e salta l’ospedale con più carenze. Accuse anche dagli alleati

07 agosto 2021
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ORISTANO. La Regione non risponde e ora arrivano segnali di insofferenza dall’interno della stessa maggioranza che sostiene la giunta Solinas. È il consigliere di Forza Italia, Emanuele Cera, a intervenire duramente perché, due settimane dopo la protesta dei sindaci che avevano occupato la 131, da Cagliari non è arrivato alcun segnale. Anzi, l’unica novità è stata l’esclusione degli ospedali della provincia dalle sedi di assegnazione dei sedici anestesisti assunti a tempo determinato.

Una beffa che ha scatenato le ire di Cera e che stanno già vivendo sulla propria pelle i pazienti in attesa di intervento all’ospedale San Martino. «Con grande disappunto, prendo atto che a due settimane dalla protesta dei sindaci non si vede alcun segnale – scrive in un durissimo comunicato –. Giudico questo comportamento incomprensibile e irrispettoso per il trattamento che viene riservato ai sindaci e ai presidenti di distretto socio sanitario, poiché le loro proteste sono rimaste praticamente inascoltate». Cera accusa il Commissario straordinario dell’Ats, Massimo Temussi: «Nonostante la grave situazione in cui versa la sanità oristanese, il commissario prosegue il suo lavoro con un incomprensibile silenzio, senza aver mai preso in considerazione la necessità di una netta presa di posizione per le umilianti carenze e il disinteresse dei vertici della sanità regionale».

Per Cera è «inaccettabile che i sindaci non siano stati ancora convocati a Cagliari in audizione». Ne ha per tutti l’esponente forzista: «Le fondamenta del nostro sistema sanitario hanno subito continui bombardamenti, figli di tagli decisi dalla politica del recente passato e che hanno determinato una situazione che oggi risulta al tracollo», poi critica aspramente gli ultimi provvedimenti assunti, compreso quello che definisce «una beffa», ovvero l’assunzione dei sedici anestesisti che andranno tutti nel Nord Sardegna, ma nessuno al San Martino di Oristano «lasciando il presidio oristanese in situazione di carenza cronica».

Sulla vicenda degli anestesisti è stato interessato il governo nazionale, attraverso un’interrogazione rivolta ai ministri della Salute e dell’Università, presentata dalla deputata sarda Mara Lapia. La capogruppo di Cd e componente della commissione Affari sociali e Sanità, ha chiesto infatti l’intervento dei Ministri «affinché non vi siano più sperequazioni a favore dei poli sanitari più forti: Cagliari e Sassari». Le accuse di Emanuele Cera si concentrano invece sulla giunta regionale: «Ciò che maggiormente indispone, è il disinteresse mostrato a tutti i livelli; è come se andasse tutto bene, mentre quel poco di buono che abbiamo nella nostra sgangherata sanità lo dobbiamo riconoscere alla grande professionalità e allo spirito di abnegazione del personale sanitario impegnato negli ospedali e negli ambulatori territoriali, che con grande sacrificio e impegno, ogni giorno si caricano di turni massacranti». Infine la richiesta che coinvolge non solo i Commissari dell’Assl e dell’Ats ma anche l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu: «Si apra immediatamente un tavolo permanente di confronto con gli amministratori locali e contemporaneamente si adottino provvedimenti amministrativi straordinari e urgenti per restituire una sanità degna di questo nome».

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