La Nuova Sardegna

Oristano

Consorzio Industriale, autunno caldo

Consorzio Industriale, autunno caldo

Contestate le scelte del presidente, i lavoratori a tempo rischiano di non vedersi rinnovati i contratti

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ORISTANO. Il primo passo sarà una manifestazione davanti ai municipi di Oristano e Santa Giusta, ma Cgil, Cisl e Uil ormai sono scesi sul sentiero di guerra. La vertenza sul futuro di 34 lavoratori che operano nella linea della plastica dell'impianto di Masangionis, gestito dal Consorzio industriale, diventa durissima e all'orizzonte c'è lo sciopero del settore, che bloccherebbe la raccolta differenziata in città e in molti paesi della provincia. Durante la conferenza stampa convocata ieri mattina, i segretari dei tre sindacati confederali hanno annunciato che perseguiranno ogni strada per fermare il concorso indetto dal Cipor per la selezione di altri 17 lavoratori e che non ci sarà alcuno sconto.

Il timore, per i sindacalisti una certezza, è che quei 17 non debbano aggiungersi ai 34 già attivi, ma sostituirli, dimezzando la forza lavoro impiegata a Masangionis e liquidando chi da anni, grazie alle proroghe dei contratti a tempo determinato, opera nell'impianto. «Non solo vogliamo tutelare i posti di lavoro – ha spiegato Salvatore Usai della Cisl – ma garantire un servizio che interessa tutta la provincia e non solo, perché a Masangionis arrivano rifiuti da tutta la Sardegna in certi momenti. Per questo coinvolgeremo anche la Regione nella trattativa». «Vorrebbero che i lavoratori – ha osservato il segretario della Cgil Simone Spahiu – partecipassero a un nuovo concorso, per dimostrare titoli e professionalità che già hanno e per ottenere un posto di lavoro che già occupano, e verrebbe assunta solo la metà di loro. Se però il Consorzio ha stralciato unilateralmente il contratto firmato con noi, allora si applica il contratto nazionale e questo significa che i 34 lavoratori devono essere assunti a tempo indeterminato». Le ragioni di questa scelta? Per i sindacati non ci sono dubbi: «È una scelta politica, dovuta ai nuovi equilibri legati all'elezione del nuovo presidente del Consorzio, qualche settimana fa. Tutto torna, prima c'è stata l'elezione del nuovo sindaco di Santa Giusta, poi l'elezione del nuovo presidente Nando Faedda e in primavera si voterà per il sindaco di Oristano». I timori delle tre sigle sono legati al futuro del Consorzio, come spiega il segretario Uil Michele Zucca: «La politica locale, e soprattutto i sindaci Andrea Lutzu e Andrea Casu devono pronunciarsi. Il contratto con cui erano stati assunti i 34, che ora il consorzio ha deciso di stracciare, diceva chiaramente che il Consorzio operava per garantire occupazione in una provincia in crisi. Ci pare che si voglia smantellare tutto, il servizio di rifornimento del metano per le navi da crociera che tanti posti di lavoro può portare, per esempio, che fine ha fatto?»(dav.pi.)

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