La Nuova Sardegna

Oristano

In forse la riapertura della piscina

In forse la riapertura della piscina

Tra Acquasport e Comune non c’è intesa su come rimodulare, causa covid, il contratto di concessione che scade tra 23 anni

07 settembre 2021
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ORISTANO. Meglio che i nuotatori oristanesi confidino nel tepore settembrino e nelle buone temperature delle acque del golfo. Per ora, infatti, non esiste una data per la riapertura della piscina comunale di Sa Rodia. Il segnale lo ha lanciato il 26 agosto Acquasport, la società cagliaritana che gestisce la struttura di proprietà del Comune. Un post facebook in cui erano annunciate le date di ripartenza della stagione a Cagliari ed Assemini e una frase dedicata a quella di Oristano: «A malincuore non possiamo definire una data, ma non mancheranno le comunicazioni appena avremo qualche riscontro dall’amministrazione comunale».

«Stiamo lavorando per venire incontro alle richieste della società – commenta l'assessora allo Sport Maria Bonaria Zedda – appena ci saranno novità lo faremo sapere». Dal fronte della minoranza arriva la richiesta del capogruppo Pd Efisio Sanna: «Chiedo l'audizione della società di fronte alle commissioni Bilancio e Sport, la maggioranza deve smettere di affrontare in maniera riservata questioni pubbliche e importanti come questa». Per gli utenti l'incertezza sulla stagione 2021/22 fa seguito al lungo digiuno cominciato con l'emergenza epidemiologica e mai terminato, salvo una brevissima parentesi fra settembre e ottobre 2020. Va poi registrato il disagio degli agonisti, privi di una struttura importante e centrale per gli allenamenti. Il fatto è che i lunghi mesi di chiusura hanno svuotato i bilanci delle società che gestiscono piscine pubbliche di grandi dimensioni e ai mancati introiti bisogna aggiungere i nuovi costi sostenuti per adeguarsi ai vari protocolli di sicurezza dal contagio. C'è dunque la richiesta di un contributo o la rimodulazione del contratto di concessione, al centro delle interlocuzioni fra azienda e Comune, che però dovrebbe trovare le risorse necessarie per scongiurare una chiusura che sarebbe ben poco gradita alla città. Acquasport ha ottenuto la concessione per 29 anni della piscina nel 2015, quando insieme all'impresa edile Raffaele Pellegrini aveva vinto il bando da un milione e mezzo per la ristrutturazione e la gestione della struttura con un canone annuale di 3 mila 550 euro. Già nell'autunno scorso c'era stato qualche malumore in maggioranza, quando l'esponente di Fratelli d'Italia Peppi Puddu si era astenuto nella votazione di una variazione di bilancio, molto contestata anche dalla minoranza, da 50 mila euro. Parte dei fondi era destinata all'impermeabilizzazione del tetto della piscina, ma Puddu aveva ricordato che stando al contratto firmato fra Comune e azienda gli interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, spettavano a quest'ultima.

Davide Pinna

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