La Nuova Sardegna

Oristano

Piscina comunale per riaprirla servono duecentomila euro

Piscina comunale per riaprirla servono duecentomila euro

Sarebbe questa la somma, secondo fonti della maggioranza chiesta in lavori o in contributi dalla società di gestione

08 settembre 2021
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ORISTANO. Non sarà per nulla facile, trovare l'accordo per la riapertura della piscina comunale in tempi brevi. Per duecentomila ragioni, come minimo.

Il timore che la stagione 2021/22 non cominci per nulla inizia a diffondersi fra gli utenti, dato che a dieci giorni di distanza dall'ultima comunicazione ufficiale di Acqua Sport, la società cagliaritana che gestisce la struttura per conto del Comune, non ci sono ancora novità.

E quella comunicazione non era certo di quelle che destano ottimismo: «A malincuore non possiamo definire una data per la riapertura della piscina di Oristano, ma non mancheranno le comunicazioni appena avremo qualche riscontro dall’amministrazione comunale».

Le interlocuzioni fra la società e il Comune vanno avanti, fra alti e bassi, da mesi. Da fine luglio si sono interrotte, ufficialmente perché il Comune sta valutando il nuovo piano economico-finanziario presentato dalla ditta, con lo scopo di riequilibrare i conti devastati dal Covid. Intanto, però, la stagione natatoria comincia in tutte le altre città, tranne che a Oristano.

Il fatto è che non si parlerebbe di briciole, ma della richiesta di un contributo importante per superare le difficoltà economiche.

«La cifra di cui si parla – rivela una fonte interna alla maggioranza di centro destra che governa Oristano – è fra i 200 e i 250 mila euro». Una somma a cui il Comune in questo momento non può quasi sicuramente far fronte.

Ma anche se le risorse ci fossero, o se arrivassero dalla Regione nell'imminente assestamento di bilancio, c'è chi si metterebbe di traverso, in Consiglio comunale.

La piscina riaprì i battenti nel 2017, dopo tre anni di chiusura dovuti alle criticità strutturali durante i quali era nato anche un attivo comitato civico.

La giunta Tendas, dopo aver tentato senza successo la via del partenariato pubblico-privato – comprendente la realizzazione del nuovo Palasport, la ristrutturazione della piscina e la gestione delle due strutture – reperì le risorse per una gara d'appalto riservata solo alla piscina. Il bando prevedeva lavori per un milione e mezzo di euro e la gestione per 29 anni della struttura, dietro pagamento di un canone di 3350 euro annui. Se lo aggiudicò un'associazione temporanea di imprese composta dalla ditta edile Raffaele Pellegrini e dalla Acqua Sport, e la correttezza delle procedure venne confermata anche dai magistrati amministrativi, che respinsero il ricorso dei secondi classificati. Il contratto prevede che tutte le opere di manutenzione, ordinaria e straordinaria, siano a carico della società e che non ci sia alcun contributo da parte del Comune. Proprio per questi motivi, in maggioranza in molti non digerirebbero facilmente un eventuale contributo, anche se fornito indirettamente dal Comune assumendosi il costo delle manutenzioni. L'assessora allo Sport Maria Bonaria Zedda ha confermato che l'amministrazione sta valutando il piano presentato dalla dita, mentre la dirigenza della società, contattata attraverso la segreteria, non ha risposto.

Davide Pinna

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