La Nuova Sardegna

Oristano

Bici in contromano, panico sulla 131

di Enrico Carta
Bici in contromano, panico sulla 131

Un ragazzino autistico ha rischiato di essere travolto Lo salvano gli agenti della polizia stradale dopo 5 chilometri

10 settembre 2021
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SANTA GIUSTA. La sottile linea tra la vita e la morte è quella che separa le due corsie della 131. Lì le auto dovrebbero viaggiare nella stessa direzione, perché l’altro senso di marcia è oltre il muretto divisorio e il guard rail. Invece un ragazzino minorenne, con problemi di autismo, senza rendersi conto di aver sbagliato ingresso, si è ritrovato sulla Carlo Felice nella corsia sbagliata. Si è salvato per la prontezza di tutti gli automobilisti che se lo sono trovati di fronte all’improvviso, mentre guidava una bicicletta elettrica a tre ruote, e si è salvato perché gli agenti della polizia stradale, poi aiutati da una Volante, hanno avuto l’abilità, la prontezza e il coraggio di intervenire senza che tutto finisse in tragedia.

È successo martedì pomeriggio. È durato qualche minuto, ma ai protagonisti è sembrata un’eternità perché anche i soccorritori sapevano benissimo del rischio a cui andavano incontro. Tutto è iniziato quando il ragazzo si è allontanato dal centro di accoglienza in cui stava trascorrendo qualche ora. È salito su una bicicletta elettrica a tre ruote e poi ha iniziato ad andare in giro. Quando è arrivato di fronte alla rampa che porta sulla 131 l’ha imboccata in contromano all’altezza del chilometro 86 e poi ha continuato per altri cinque chilometri nella sua corsa verso Cagliari nella corsia dove le auto viaggiavano verso Sassari. Agevolato dalla pedalata assistita che gli consentiva anche di raggiungere una velocità notevole, ha continuato ad andare oltre senza rendersi conto di essere in errore.

Le macchine hanno iniziato a evitarlo, mentre il 113 veniva tempestato di telefonate. Gli agenti della polizia stradale, coordinati dal dirigente Roberto Piredda, non hanno perso un secondo e hanno raggiunto il ragazzo sulla 131, riuscendo a intervenire, pur tra mille difficoltà, perché non è stato semplice gestire la situazione tra le macchine che continuavano a passare e il ragazzo che non capiva che gli agenti stavano cercando di metterlo al sicuro. Alla fine sono riusciti a fermarlo e a farlo salire nella volante che era arrivata per dare supporto ai colleghi della Stradale. Poi c’è stato il problema di gestire il traffico negli istanti successivi, in cui ci si è dedicati al recupero della bicicletta elettrica che altrimenti sarebbe rimasta nella carreggiata e avrebbe costituito un ulteriore elemento di pericolo per gli automobilisti. Anche questa operazione è andata bene e alla fine nessuno si è fatto male. Spaventato, il ragazzo è stato poi affidato ai genitori che l’hanno potuto riabbracciare.

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