La Nuova Sardegna

Oristano

tribunale, le arringhe 

«Il prete consapevole, nessuna truffa»

«Il prete consapevole, nessuna truffa»

La difesa chiede l’assoluzione della donna che incassò 375mila euro

10 settembre 2021
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ORISTANO. Né truffa né estorsione e via via anche tutti gli altri reati devono essere cancellati. L’arringa della difesa dipinge un quadro opposto a quello dell’accusa e l’avvocatessa Federica Atzeni arriva a chiedere l’assoluzione per Mariella Ore, 55enne di Bonarcado, accusata di aver truffato il sacerdote don Franco Porchedda da cui aveva ottenuto 375mila euro. Secondo il pubblico ministero Silvia Mascia, che aveva chiesto la condanna a otto anni, Mariella Ore aveva raccontato al sacerdote di essere in possesso di un patrimonio di 4 milioni, a cui però non poteva accedere a causa del divorzio col marito. Per ottenere quei soldi avrebbe dovuto sborsare 175mila euro, cifra di cui non era però in possesso. Ecco che allora si rivolse al sacerdote, promettendogli che poi gli avrebbe cointestato proprio quei 4 milioni. Da quel momento ci sarebbe stato un crescendo di richieste in denaro. La difesa ha però evidenziato che, dato il livello culturale del prete, difficilmente questi sarebbe potuto cadere vittima di una truffa. Tra i due ci sarebbe stato quindi un accordo, poi saltato per motivi non chiariti. Intanto il sacerdote ha chiesto il risarcimento danni, dopo essersi costituito parte civile attraverso l’avvocatessa Anna Maria Uras. La sentenza è attesa per il 24 ottobre.

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