Marrubiu gli emiliani comprano la Selt
La società di impianti entrerà nel gruppo Site. Sconosciuto il prezzo di vendita
21 settembre 2021
2 MINUTI DI LETTURA
MARRUBIU. La società bolognese Site, attiva nei comparti delle telecomunicazioni, dell'energia e dei trasporti, ha acquisito il 100% di Selt, azienda sarda, con base a Marrubiu, operativa nel campo della costruzione e della manutenzione di reti ed infrastrutture per la trasmissione di energia elettrica ad alta tensione forte di 180 dipendenti e di un fatturato intorno ai 20 milioni di euro.
Lo comunica in una nota la stessa impresa emiliana. «Siamo particolarmente soddisfatti di aver acquisito all'interno del nostro gruppo un'azienda qualificata come Selt – osserva in una nota Stefano Borghi, presidente e amministratore delegato di Site – le reti elettriche sono un elemento cardine di sviluppo e innovazione per cogliere le sfide e le opportunità della transizione digitale ed energetica. Il nostro investimento in Selt ci permette di entrare in questo mercato forti di una realtà che ha già dimostrato grandi risultati e che vogliamo fare diventare leader di settore anche fuori dal nostro Paese». Non è stato comunicato il valore della transazione.
Site impiega oltre 2.000 dipendenti distribuiti in più di 30 sedi sul territorio nazionale e risulta avere filiali in Algeria, in Marocco e negli Emirati Arabi.
Negli ultimi 5 anni ha registrato una forte crescita del fatturato passato dai 221 milioni del 2016 ai 302 milioni del 2020.
Numeri più contenuti, ma per l’isola certo significativi, quelli di Selt che opera in tutta l’isola, oltre ad avere conquistato lavori anche all’estero.
Nel suo portafoglio ordini compaiono infatti gli impianti fotovoltaici a Giannutri e Pozzallo, la linea Ittiri-Codrongianos e il parco Eolico della Nurra, manutenzione della rete in Francia e nella Norvegia Centrale, il parco eolico di Villacidro e il Palazzetto dello Sport di Oristano.
Selt, che ha la sede legale a Cagliari, opera dal 2000 e nel 2019, dati ultimo bilancio, aveva 222 dipendenti, con un fatturato di 17,3 milioni, in leggero calo ai 19 del 2018. La gestione operativa della società a bilancio 2019 è positiva per 1,5 milioni. Con un risultato operativo di 481mila euro e un utile di 60mila euro, gli oneri finanziari incidono relativamente poco sul suo bilancio, poco più di 230mila euro.
Lo comunica in una nota la stessa impresa emiliana. «Siamo particolarmente soddisfatti di aver acquisito all'interno del nostro gruppo un'azienda qualificata come Selt – osserva in una nota Stefano Borghi, presidente e amministratore delegato di Site – le reti elettriche sono un elemento cardine di sviluppo e innovazione per cogliere le sfide e le opportunità della transizione digitale ed energetica. Il nostro investimento in Selt ci permette di entrare in questo mercato forti di una realtà che ha già dimostrato grandi risultati e che vogliamo fare diventare leader di settore anche fuori dal nostro Paese». Non è stato comunicato il valore della transazione.
Site impiega oltre 2.000 dipendenti distribuiti in più di 30 sedi sul territorio nazionale e risulta avere filiali in Algeria, in Marocco e negli Emirati Arabi.
Negli ultimi 5 anni ha registrato una forte crescita del fatturato passato dai 221 milioni del 2016 ai 302 milioni del 2020.
Numeri più contenuti, ma per l’isola certo significativi, quelli di Selt che opera in tutta l’isola, oltre ad avere conquistato lavori anche all’estero.
Nel suo portafoglio ordini compaiono infatti gli impianti fotovoltaici a Giannutri e Pozzallo, la linea Ittiri-Codrongianos e il parco Eolico della Nurra, manutenzione della rete in Francia e nella Norvegia Centrale, il parco eolico di Villacidro e il Palazzetto dello Sport di Oristano.
Selt, che ha la sede legale a Cagliari, opera dal 2000 e nel 2019, dati ultimo bilancio, aveva 222 dipendenti, con un fatturato di 17,3 milioni, in leggero calo ai 19 del 2018. La gestione operativa della società a bilancio 2019 è positiva per 1,5 milioni. Con un risultato operativo di 481mila euro e un utile di 60mila euro, gli oneri finanziari incidono relativamente poco sul suo bilancio, poco più di 230mila euro.
