La Nuova Sardegna

Oristano

Vandali danneggiano le opere in ceramica

Vandali danneggiano le opere in ceramica

Sabato notte da incubo nel centro storico tra schiamazzi, rifiuti abbandonati e atti di inciviltà

11 ottobre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Ancora un sabato incivile. L’ennesimo. Il centro storico ritorna a essere il luogo preferito dalle scorribande di gruppi di giovani che alle spalle si lasciano rifiuti, chiasso sin quasi all’alba e atti vandalici. Ciò che le limitazioni per il covid avevano nascosto come la polvere sotto il tappeto, è tornato immediatamente in superficie non appena si è riaffacciata la normalità. I mesi trascorsi col regime del coprifuoco notturno non sono evidentemente stati utilizzati per studiare un rimedio e così, come già visto negli ultimissimi anni, la fine settimana del centro storico si è trasformato in un’occasione per rendere invivibile il cuore della città.

Ne hanno fatto le spese alcune installazioni in ceramica che abbelliscono e rendono caratteristici diversi angoli del cuore di Oristano; ne ha fatto le spese piazza Cattedrale ancora una volta imbrattata dai resti del sabato alcolico e sporco; ne hanno fatto le spese diverse altre vie, persino non troppo centrali come via Milis, dove è stata danneggiata l’installazione artistica della fontana che rientrava nel progetto “Una scuola grande come il mondo”, che ha visto impegnati per due anni gli studenti e i professori del Liceo artistico cittadino, in collaborazione con i cittadini e i bambini delle scuole primarie. Alcuni pesci di ceramica sono stati infatti danneggiati.

L’atto vandalico più evidente si è però verificato in piazza Pili, a ridosso del breve tratto di mura giudicali, dov’è stata distrutta una parte dell’opera in ceramica i cui cocci sono stati poi abbandonati nel prato. Alla seconda opera in ceramica presente nella piazza è stat invece rubata o rotta la scarpetta rossa, simbolo della lotto alla violenza contro le donne. Probabilmente chi ha compiuto il gesto nemmeno sapeva che quella parte dell’installazione avesse quel significato, ma il risultato è sttao il medesimo –.

Oltre allo sfregio ai quei piccoli e apprezzati monumenti, ci sono poi da registrare le continue lamentele dei residenti, assediati nelle loro case da un’orda chiassosa che impedisce di dormire. Gli schiamazzi proseguono ben oltre la mezzanotte e il riposo diventa impossibile. In compenso al risveglio ci si può consolare con la visione da cartolina di cartacce e bottiglie, segnali del bivacco. (e.carta)

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative