La Nuova Sardegna

Oristano

I medici contro il direttore sanitario

di Michela Cuccu
I medici contro il direttore sanitario

L’Ordine contesta la procedura di Sergio Pili che impone alla responsabile del Pronto Soccorso di trovare personale

14 ottobre 2021
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Chiederemo una indagine ministeriale». L’Ordine dei medici di Oristano torna alla carica e questa volta annuncia battaglia su tutti i fronti. Il presidente Antonio Sulis ieri mattina ha illustrato i motivi di quella che si annuncia come una vera e propria vertenza nei confronti della direzione dell’Assl. A provocare la dura reazione dei camici bianchi è stata l’ultima nota di servizio che il direttore sanitario Sergio Pili ha inviato alla direttrice facente funzioni del Pronto soccorso del San Martino «scaricando interamente su di lei la responsabilità diretta di reperire negli altri reparti del nosocomio medici che in caso di emergenza, coprano turni scoperti».

Sulis definisce la nota «irricevibile» prima di lanciare accuse nei confronti del direttore sanitario. «Non si capisce quale sia la sua funzione – spiega il presidente dell’Ordine –: si limita a emanare ordini di servizio, ma da quando ha assunto questo incarico, un anno, nulla ha fatto per migliorare le cose». L’ordine di servizio inviato alla dirigente del Pronto soccorso, in realtà è molto simile a quello emanata qualche settimana fa a tutti i dirigenti dei reparti affinché assicurassero la copertura dei turni in un Pronto soccorso dove ormai gli specialisti in servizio si contano sulle dita di una mano.

Anche in quel caso, le proteste non erano mancate, con due sindacati medici che avevano persino diffidato il direttore sanitario da darne esecuzione. Il dottor Salvatore Manca, presidente nazionale di Simeu, la società che riunisce i medici dell’emergenza urgenza che assieme a Sandro Usai, responsabile provinciale della federazione dei medici di famiglia, ha affiancato Antonio Sulis, ha spiegato come il documento non terrebbe conto delle prerogative del responsabile del Pronto soccorso che non sono quelle di reperire il personale mancante: «Ha responsabilità notevoli medico legali. Deve organizzare il reparto, certo non elemosinando, come invece vorrebbe il direttore sanitario, il personale negli altri reparti», ha detto. La carenza di personale è un problema serissimo: «I nostri colleghi, ormai troppo pochi, sono sottoposti a un carico di lavoro eccessivo, con turnazioni pazzeschi. Così non vengono garantite la tutela e la sicurezza dei lavoratori che invece sono un diritto», ha aggiunto Sulis. Sotto accusa c’è tutta la gestione dell’emergenza in cui versa il reparto, in particolare, il ricorso ai cosiddetti medici in affitto, professionisti non specializzati nella medicina d’urgenza ma con unicamente esperienza di guardia medica e un corso di 48 ore, contro i cinque anni della specializzazione della medicina d’urgenza. Il loro ingaggio è stato affidato a una cooperativa veneta. Come già accade all’ospedale di Ghilarza, anche al San Martino, i medici in affitto si occupano unicamente dei codici bianchi e verdi, mentre i casi più gravi sono compito degli specialisti del reparto. «In questo modo si allungheranno enormemente i tempi d’attesa», ha concluso Sulis.

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative