La Nuova Sardegna

Oristano

Niente anestesisti, a Oristano si ferma Ortopedia

Niente anestesisti, a Oristano si ferma Ortopedia

Le sale operatorie del San Martino non possono essere usate in mancanza di un numero sufficiente di medici rianimatori

18 ottobre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. La crisi della sanità oristanese continua ad aggravarsi senza che vengano prese soluzioni che possano se non altro fermare l’emorragia di servizi e prestazioni sanitarie. L’ultimo caso, già citato in queste pagine nei mesi passati, riguarda il reparto di ortopedia.

In una allarmata nota di ieri sera il Comitato per la Salute di Oristano denuncia che il reparto del S. Martino di Oristano «non è più in grado di ricoverare pazienti fratturati in attesa di intervento per la mancanza di anestesisti. Il reparto è pieno; inoltre altri otto pazienti sono in appoggio in altre divisioni. Non si potrà certo pensare di trasferirli all’ospedale di Nuoro da dove, per mancanza di ortopedici, vengono portati al Mater Olbia. Tutto questo senza che si muova un dito o si pensi a come risolvere il problema. Il Comitato per il diritto alla salute – conclude la nota – ha proposto in diverse occasioni di incentivare ,anche economicamente, specialisti che da altre strutture vengano a Oristano. Ma se qualcuno dei pazienti dovesse morire per le possibili complicanze trombo emboliche, se un intervento non venisse fatto in tempi utili, di chi sarà la responsabilità legale? Continuiamo ad accettare passivamente questo disastro sanitario?».

Sin qui la drammatica nota del comitato. In serata è stato chiesto al commissario della Assl Giorgio Steri un commento sulla vicenda e eventuali possibili soluzioni. Non vi sono state risposte.

La vicenda degli anestesisti, che mettono a rischio l’intera attività operatoria, non solo quella di ortopedia, è ben nota ai vertici della Assl, e della Ats, oltre che dell’assessorato, da mesi. In questo periodo sono state avanzate soluzioni, alcune fantasiose, come quella avanzata dal primario di urologia e incaricato di programmare l’attività delle sale operatorie, Vincenzo Pecoraro che ha addirittura ipotizzato l’intervento degli anestesisti solo per alcune mansioni lasciando ad altri colleghi una serie di compiti svolti adesso dagli anestesisti. Altre più credibili, come quella di incentivare i neo anestesisti assunti affinchè prendano servizio a Oristano.

Tutte le proposte si sono scontrate con la realtà. Nell’ultima chiamata fatta da Ats per anestesisti, sedici sono stati assunti nel nord Sardegna, nessuno per Oristano. Eppure poche settimane fa lo stesso assessore alla salute Mario Nieddu aveva promesso, dopo un incontro tutt’altro che sereno con sindaci e associazioni, che entro novembre, al massimo entro l’anno sarebbero arrivati due anestesisti in più al San Martino. Una graziosa concessione per tacitare un territorio tutt’altro che convinto delle scelte della Regione.(g.cen.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative