La Nuova Sardegna

Oristano

Progetti per l’ambiente col simbolo Extreme E

Progetti per l’ambiente col simbolo Extreme E

Gli organizzatori del campionato riservato ai Suv elettrici in gara a Teulada I due obiettivi: recupero delle aree incendiate a luglio e difesa della posidonia

19 ottobre 2021
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ORISTANO. Motori e tutela dell'ambiente. È questa la grande scommessa degli organizzatori dell'Extreme E, il campionato internazionale riservato ai SUV elettrici a emissioni zero che il prossimo 23 e 24 ottobre vivrà a Teulada con l'Island X-Prix la sua unica tappa europea. Anche per la Sardegna, in parallelo agli aspetti sportivi, sono stati sviluppati due progetti a tema ambientale e questi ultimi interesseranno fortemente i territori dell'Oristanese.

Il Legacy Programme, progetto benefico studiato ad hoc per la Sardegna, si focalizzerà sul tema degli incendi. Per compensare gli effetti dei fuochi, il Team scientifico di Extreme E ha così scelto di dedicare a questi territori un doppio programma, legato al Blue e al Green Carbon. I progetti sono stati sviluppati in collaborazione con MedSea, la Fondazione Mediterraneo Mare e Costa, e consistono in un piano di recupero delle foreste e degli ulivi danneggiati dagli incendi e, per le coste, in un piano di conservazione delle praterie di Posidonia oceanica, le alghe marine. Grazie ad una partnership con MedSea e altre ONG, tra cui Legambiente, Extreme E supporterà il piano di ripristino della foresta col reimpianto di ulivi e altri arbusti e cespugli autoctoni. Inoltre EY, uno dei suoi partner, presenterà e lancerà uno strumento di mappatura e rilevamento degli incendi boschivi che potrà rivelarsi utile anche per i vigili del fuoco e le squadre di intervento antincendio.

«Dobbiamo affrontare le cause profonde dei terribili incendi che hanno distrutto non solo la Sardegna, ma tanti Paesi, e dobbiamo agire ora per evitare che accadano ancora simili atrocità – ha dichiarato Alejandro Agag, fondatore e CEO di Extreme E – inoltre, il nostro lavoro in Sardegna con MedSea ci consentirà di affrontare il problema del Blue Carbon, causato dalla scomparsa delle praterie di fanerogame marine e di lavorare per la riparazione di questi vitali ecosistemi marini».

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di MedSea, Alessio Satta. «Potremo dare una risposta concreta ai danni provocati dagli incendi di quest’estate nel Montiferru. - ha recuperando gli uliveti secolari e piantando nuovi alberi nelle aree più devastate, intendiamo accendere nuove speranze tra le popolazioni più colpite. Il tempismo è cruciale per rafforzare la nostra missione di ripristinare e proteggere il Mediterraneo, che negli ultimi anni ha visto una riduzione del 30 per cento delle distese di Posidonia oceanica». (p.cam.)

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