La Nuova Sardegna

Oristano

Mussolini cittadino onorario, l’Anpi rompe col Comune

Mussolini cittadino onorario, l’Anpi rompe col Comune

ORISTANO. In politica estera, l’interruzione delle relazioni diplomatiche fra due paesi è uno dei fatti più gravi che possano accadere, talvolta è il passo del non ritorno prima del conflitto. Anche...

01 novembre 2021
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ORISTANO. In politica estera, l’interruzione delle relazioni diplomatiche fra due paesi è uno dei fatti più gravi che possano accadere, talvolta è il passo del non ritorno prima del conflitto. Anche nelle relazioni fra istituzioni è segnale di una rottura insanabile, anche se lo scontro resta nei ranghi della protesta pacifica. L’ha intrapresa nei confronti del Comune la sezione oristanese dell’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, guidata dalla presidentessa Carla Cossu (foto). Dietro la decisione dell’Anpi c’è il fatto che la maggioranza di centro destra abbia respinto la mozione presentata dal consigliere di minoranza Andrea Riccio che chiedeva la revoca della cittadinanza onoraria concessa nel 1924 a Benito Mussolini dal commissario prefettizio. Il sindaco e i suoi hanno giustificato la scelta con la volontà di lasciare quell’atto, che non era stato deciso dall’organo assembleare, a futuro monito rispetto ai mali del regime. Ma per l’associazione partigiana la giustificazione non regge: «Tra un’associazione come l’Anpi e un Comune che non revoca la cittadinanza onoraria al più lurido dei fascisti, non può esserci alcun rapporto. Signor sindaco, signori della giunta, a ciascuno il suo: voi con i fascisti, noi con la Costituzione». Fino a oggi Comune e Anpi avevano collaborato in varie occasioni e, ogni anno, per il 25 aprile e il 27 gennaio per la Giornata della Memoria. (dav.pi.)

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