La Nuova Sardegna

Oristano

Palazzo degli Scolopi pozzo di storia

Palazzo degli Scolopi pozzo di storia

La sede del municipio al centro del progetto culturale “Costruiamo la memoria”

04 novembre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Chiesa intitolata a San Vincenzo, convento dei Gesuiti prima e degli Scolopi poi, sede scolastica e nucleo originario del ginnasio cittadino, infine Tribunale e poi, dal dopoguerra, sede del Comune. Addirittura, ma è una suggestione con pochi fondamenti e nessun riscontro, c’è chi ne ipotizza una originaria funzione come sinagoga. Certamente Palazzo degli Scolopi è un testimone antico della storia cittadina e l’amministrazione vuole valorizzarne il ruolo, attraverso il progetto “Costruiamo la memoria”.

«L’obiettivo è coinvolgere i cittadini nella creazione di una banca dati fotografica per raccontare la storia del Palazzo civico, orgoglio della città», spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna. Il progetto, voluto proprio dall’assessorato e dall’Archivio Storico Comunale in collaborazione con la Fondazione Oristano, si inserisce nella programmazione della XXV edizione di Monumenti Aperti e i cittadini che vogliono mettere a disposizione i documenti possono farlo entro il 31 dicembre.

I primi documenti, che attestano l’esistenza del complesso edilizio, la cui parte più antica e affascinante ospita oggi la sala dove si celebrano i matrimoni e il chiostro adiacente, risalgono al 1536. Se la parte che oggi ospita gli uffici era il vecchio convento, la sala circolare dove si riunisce il cconsiglio comunale era la vecchia chiesa di San Vincenzo. Dopo aver ospitato i Gesuiti, il convento passò agli Scolopi grazie alle donazioni del mercante Michele Pira. I frati aprirono nel 1682 una scuola che rimase in funzione sino alla soppressione degli ordini religiosi nel 1886, da cui si sviluppò il Ginnasio che si trasferì prima in piazza Manno e infine in piazza Aldo Moro.

«Questo progetto – osserva l’assessore Sanna –, ha soprattutto lo scopo di ricostruire le varie fasi di vita del Palazzo degli Scolopi, perché la storia personale e quella delle istituzioni possano contribuire a raccontare quella di una comunità in continuo cambiamento. Tutti sono dunque invitati a collaborare portando vecchi negativi, foto, diapositive, cartoline o altre fonti documentarie. Si tratta solo di un prestito temporaneo, perché in pochi giorni il materiale sarà visionato e digitalizzato dall’Archivio Storico Comunale per poi essere restituito con cura al proprietario che, nell’occasione, potrà fornire, se vorrà, informazioni, riferimenti, suggerimenti, in modo tale da rendere le immagini davvero parlanti». (dav.pi.)

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative