Cabras, dottoressa va in pensione: in centinaia senza medico
di Enrico Carta
Disagi e proteste di tanti pazienti ma non si trova un sostituto. L’Assl ai pazienti: «Rivolgetevi alle guardie mediche o in un altro Comune»
18 novembre 2021
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CABRAS. La risposta è disarmante: «Rivolgetevi alle guardie mediche oppure cercate un medico curante in uno dei paesi vicini». Se la sentono ripetere da qualche giorno i residenti di Cabras che sino a poco tempo fa erano assistiti dalla dottoressa Maria Luigia Fanari. Andata in pensione da pochissimo ha lasciato in eredità, oltre a un bagaglio di altissima professionalità e dedizione, anche numerosi pazienti che ora sono senza medico. La dottoressa Fanari non ha certo colpe di quanto sta accadendo, anche perché la risposta di andare altrove a cercare un medico non è la sua, ma è quella che forniscono gli uffici dell’Assl alle persone che stanno cercando un nuovo ambulatorio di riferimento.
Il caso esplode nel bel mezzo della crisi della sanità pubblica oristanese ed è una grana in più che, per il momento, non ha soluzione. Se finora i problemi di questo tipo avevano riguardato soprattutto le piccole realtà comunali, stavolta a trovarsi di fronte a una situazione del genere è niente meno che Cabras, uno dei maggiori centri della provincia. Non che non ci siano altri medici di base in laguna, ma quelli che sono operativi hanno già raggiunto il tetto massimo di pazienti da seguire. Così, le persone che in precedenza erano assistite dalla dottoressa Fanari, ora si ritrovano a non saper che fare, con l’alternativa proposta dall’Assl che piace davvero a pochi.
Scegliere un medico di un altro Comune o una guardia medica ha fatto storcere il naso a tanti e sta preoccupando anche le autorità politiche cittadine. Nei giorni scorsi, il sindaco Andrea Abis, facendosi portavoce delle numerose segnalazioni ricevute dai suoi concittadini aveva inoltrato immediatamente una segnalazione all’Assl «per sollecitare con ogni urgenza la sostituzione della dottoressa Maria Luigia Fanari con una figura di nuovo incarico». La richiesta del primo cittadino proseguiva poi con queste parole: «Si segnalano le particolari lagnanze a motivo degli ovvi disagi che numerosissimi cittadini, ora pazienti senza assistenza medica di base, stanno subendo e rimarcano all’amministrazione comunale». Lagnanze che sono arrivate ieri anche alla Nuova Sardegna da più di un lettore.
Ancora non è arrivata una risposta al sollecito del sindaco, tanto meno è arrivata l’auspicata nuova nomina, motivo per cui ci si deve arrangiare come meglio si può in questi giorni, sperando che non diventino settimane e poi mesi come già hanno sperimentato sulla loro pelle i residenti in tante altre piccole realtà della provincia, rimaste dall’oggi al domani senza un medico di base e costretti a fare chilometri per avere garantita l’assistenza. La carenza di medici resta però il principale ostacolo che l’Assl deve cercare in qualche modo di aggirare e non sarà facile. Intanto le proteste iniziano a farsi sentire in maniera più insistente.
Il caso esplode nel bel mezzo della crisi della sanità pubblica oristanese ed è una grana in più che, per il momento, non ha soluzione. Se finora i problemi di questo tipo avevano riguardato soprattutto le piccole realtà comunali, stavolta a trovarsi di fronte a una situazione del genere è niente meno che Cabras, uno dei maggiori centri della provincia. Non che non ci siano altri medici di base in laguna, ma quelli che sono operativi hanno già raggiunto il tetto massimo di pazienti da seguire. Così, le persone che in precedenza erano assistite dalla dottoressa Fanari, ora si ritrovano a non saper che fare, con l’alternativa proposta dall’Assl che piace davvero a pochi.
Scegliere un medico di un altro Comune o una guardia medica ha fatto storcere il naso a tanti e sta preoccupando anche le autorità politiche cittadine. Nei giorni scorsi, il sindaco Andrea Abis, facendosi portavoce delle numerose segnalazioni ricevute dai suoi concittadini aveva inoltrato immediatamente una segnalazione all’Assl «per sollecitare con ogni urgenza la sostituzione della dottoressa Maria Luigia Fanari con una figura di nuovo incarico». La richiesta del primo cittadino proseguiva poi con queste parole: «Si segnalano le particolari lagnanze a motivo degli ovvi disagi che numerosissimi cittadini, ora pazienti senza assistenza medica di base, stanno subendo e rimarcano all’amministrazione comunale». Lagnanze che sono arrivate ieri anche alla Nuova Sardegna da più di un lettore.
Ancora non è arrivata una risposta al sollecito del sindaco, tanto meno è arrivata l’auspicata nuova nomina, motivo per cui ci si deve arrangiare come meglio si può in questi giorni, sperando che non diventino settimane e poi mesi come già hanno sperimentato sulla loro pelle i residenti in tante altre piccole realtà della provincia, rimaste dall’oggi al domani senza un medico di base e costretti a fare chilometri per avere garantita l’assistenza. La carenza di medici resta però il principale ostacolo che l’Assl deve cercare in qualche modo di aggirare e non sarà facile. Intanto le proteste iniziano a farsi sentire in maniera più insistente.