La Nuova Sardegna

Oristano

Agricoltura, ecco la fiera per riaccendere i motori

di Michela Cuccu
Agricoltura, ecco la fiera per riaccendere i motori

Arborea ritrova l’esposizione fermata dalla pandemia e cerca il rilancio Sul tavolo il problema dei costi per la produzione e il calo delle vendite

21 novembre 2021
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ARBOREA. La voglia di ripartire e riprendersi da un anno e mezzo tra i più difficili dal secondo dopoguerra: era questa l’atmosfera che si respirava ieri al centro fieristico. È un’edizione, come era facilmente prevedibile, molto meno ricche delle precedenti, ma la 36ª Fiera dell’Agricoltura e la 37ª mostra regionale dei bovini da latte, inaugurate ieri, ma gli organizzatori di Comune, Pro Loco, Tre A, Cooperativa produttori, Banca cooperativa di Arborea, Regione e Associazioni degli allevatori, hanno voluto lanciare un messaggio importante al comparto agro zootecnico e all’agro industria decisamente penalizzate dalla crisi economica determinata dalla pandemia.

«Nei primi sei mesi del 2020 il settore è andato molto bene, a seguito dell’impennata dei consumi legata al lockdown – dice Walter Mureddu, presidente della Cooperativa produttori –, subito dopo abbiamo accusato gli effetti conseguenti alle chiusure che per molte attività hanno comportato un fermo obbligato e la perdita di molti posti di lavoro». Mureddu spiega come il calo delle vendite di carne e ortofrutta si attesti attorno al 20 per cento rispetto al periodo pre pandemico. «Contemporaneamente stiamo affrontando l’impennata dei costi di produzione. Oltre all’energia, tutte le materie prime sono fortemente aumentate di prezzo – prosegue –, per i mangimi, ad esempio, la soia è passata da 35 euro agli attuali 45 al quintale. Un quintale di mais, che prima della pandemia costava 23 euro, oggi lo paghiamo 33. Ovviamente tutto questo incide sulle imprese come la nostra che non possono permettersi di aumentare proporzionalmente il prezzo di vendita dei prodotti».

Non meno allarmanti sono le considerazioni di Gianfilippo Contu, presidente della 3A: «Il problema principale è la perdita di prodotti di valore aggiunto. Per noi il crollo dell’horeca (i prodotti destinati a hotel, ristoranti, trattorie, pizzerie, bar e catering, ndc) e, per la grande distribuzione, la contemporanea crescita degli acquisti nei discount che hanno una politica dei prezzi al consumo molto bassi, è stata una vera mazzata. A questo si sommano gli aumenti dei costi dell’energia e della logistica, cresciuti del 30 per cento». Sulla stessa linea anche Andrea Agostini, direttore generale della 3A: «Fortunatamente la nostra è un’azienda solida in grado di affrontare la crisi».

La sindaca Manuela Pintus, ieri ha ringraziato gli organizzatori della Fiera: «Grazie a loro siamo riusciti in questa impresa». Al taglio del nastro, oltre alle assessore Anita Pili e Gabriella Murgia, il consigliere regionale Francesco Mura, il deputato Luciano Cadeddu, il prefetto Fabrizio Stelo, la sindaca di Guasila Paola Casula, il vicesindaco di Terralba Andrea Grussu e il presidente dell’Ara, Stefano Sanna.

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