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Minaccia il padre e lo aggredisce, poi spunta la droga: arrestato

di Enrico Carta
Minaccia il padre e lo aggredisce, poi spunta la droga: arrestato

ORISTANO. Una condanna freschissima a un anno e otto mesi, incassata a settembre per maltrattamenti, non l’ha fermato. A poco più di due mesi di distanza A,M. – non indichiamo il nome per intero per...

05 dicembre 2021
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ORISTANO. Una condanna freschissima a un anno e otto mesi, incassata a settembre per maltrattamenti, non l’ha fermato. A poco più di due mesi di distanza A,M. – non indichiamo il nome per intero per tutelare i genitori che sono parti offese in un precedente processo – è finito di nuovo in tribunale dove ieri, sabato 4 dicembre, è iniziata la direttissima. Bisogna fare un passo indietro a venerdì, quando i carabinieri sono dovuti intervenire nella casa del diciottenne A.M. a Donigala. A chiedere aiuto, così come aveva fatto la volta precedente, era stato il padre del ragazzo. La casa rischiava di trasformarsi nuovamente nel posto meno sicuro in cui stare, perché il figlio aveva iniziato a minacciare, sia a parole che fisicamente, il genitore. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, stava infatti chiedendo in maniera sempre più insistente dei soldi per comprare della droga o forse per pagare quella che già aveva con sé. Memore di quanto era accaduto in precedenza, quando era stato vessato a lungo dal figlio e aggredito, il padre non ha esitato a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

A.M., che per diversi mesi aveva trascorso un periodo di disintossicazione in una comunità, è stato nuovamente arrestato. L’accusa però diversa, perché la denuncia del padre verso il figlio stavolta non è scattata. I carabinieri hanno comunque voluto perquisire la casa e hanno trovato cento grammi di marijuana, oltre al bilancino per pesarla e alle bustine per il confezionamento.

Il processo per direttissima è iniziato ieri e al ragazzo viene contestata la detenzione di sostanza stupefacente, imputazione che rischia di mandarlo in carcere perché un’eventuale condanna si sommerebbe alla precedente e difficilmente si starebbe sotto i due anni per garantirgli la sospensione della pena, di cui aveva beneficiato al momento della precedente. Per il momento, la giudice Carla Altieri, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Andrea Chelo, ha convalidato l’arresto e poi rimandato il ragazzo in comunità. Il 17 dicembre, dopo che l’avvocato difensore Fabio Costa aveva chiesto i termini a difesa, proseguirà il processo per direttissima. Esclusa la possibilità di un patteggiamento, è probabile che si proceda con il rito abbreviato.

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