La Nuova Sardegna

Oristano

Lo scontro in aula 

Contrasto tra accusa e difesa sul regolamento per usare i soldi

ORISTAN0. Tutto il processo si è giocato su una interpretazione differente del regolamento del Gruppo di azione locale. Da una parte c’era la ricostruzione dell’accusa, degli avvocati di parte civile...

08 dicembre 2021
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ORISTAN0. Tutto il processo si è giocato su una interpretazione differente del regolamento del Gruppo di azione locale. Da una parte c’era la ricostruzione dell’accusa, degli avvocati di parte civile Andrea Deidda per conto del fallimento e Romina Marongiu per un’ex dipendente e, a questo punto, anche del tribunale che ne ha accolto quasi per intero le tesi. Poco o nulla si è infatti dibattuto sul fatto che quei soldi siano stati utilizzati da chi è poi è stato condannato, sebbene in diversa misura e da Antonello Solinas in quantità molto superiore agli altri finiti sotto processo. C’è stato sì qualche contrasto sull’attribuzione del centinaio di episodi di peculato contestati: il collegio difensivo ha ritenuto che quei soldi fossero davvero stati utilizzati per finalità legate all’attività del Gal.

La vera disputa è stata invece sul fatto che i soldi gestiti dal Terre Shardana non dovessero rispondere alle regole degli enti pubblici, ma a quelle degli enti di diritto privato. Secondo la difesa di Antonello Solinas e Monica Deias, affidata alle avvocatesse Luisella Pani e Veronica Dongiovanni, il Gal era autorizzato a svolgere attività simile a quella degli enti pubblici e anche attività di tipo imprenditoriale, tanto è vero che la società non aveva solo la Regione come finanziatrice per conto dell’Unione Europea, che girava la quasi totalità dei fondi pubblici. C’erano anche soci privati che versavano quote nelle casse del Gal, motivo per cui certe spese non sarebbero dovute essere rendicontate e giustificate secondo i regolamenti imposti per ottenere i rimborsi dagli enti pubblici.

L’avvocatessa Debora Urru, che difendeva l’ex responsabile finanziario del Gal Maurizio Cucchiara, aveva invece affermato che il proprio assistito non avesse affiancato Solinas nella parte relativa ai pagamenti e all’accreditamento di somme verso imprese o consulenti, proseguendo poi con l’affermare che comunque le prestazioni erano state realmente effettuate dai privati. Ha avuto ragione sul primo aspetto, perché è arrivata l’assoluzione per il suo assistito, che è stato invece condannato proprio per un pagamento nei confronti di una società chiamata in causa in un’esposizione del Gal.

Infine le posizioni dei difensori dei due consulenti. Gli avvocati Riccardo Crovi e Katia Ledda per Valentino Brunzu e Mario Gusi per Tiziana Tirelli, da subito, avevano affermato che i loro assistiti avevano davvero svolto quelle attività per cui erano stati pagati. In aula, le testimonianze e una serie di documenti hanno confermato ciò solamente per la consulente Tiziana Tirelli che è stata l’unica a incassare l’assoluzione, mentre il tribunale ha ritenuto che Valentino Brunzu non avesse svolto quei lavori per cui era stato pagato.

La sentenza ha stabilito anche le pene accessorie. Ad Antonello Solinas verranno confiscati 114mila euro, alla moglie 16mila euro, a Maurizio Cucchiara 5mila e a Valentino Brunzu 3mila euro. A queste vanno sommati i risarcimenti di pari entità. (e.carta)

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