La Nuova Sardegna

Oristano

Bauladu nuovi scavi a Santa Barbara

Bauladu nuovi scavi a Santa Barbara

Quarta campagna degli archeologi e degli architetti dell’Università di Sassari

14 dicembre 2021
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BAULADU. Nei giorni scorsi sono ripresi gli scavi nel sito archeologico di Santa Barbara de Turre, dove è presente un nuraghe di tipo complesso con una torre principale e due secondarie unite da una cinta muraria al cui interno sono presenti i resti di un villaggio, nel quale la presenza umana è documentata fino all’alto medioevo.

La nuova campagna d’indagine, la quarta consecutiva, sarà diretta dall’archeologo Giuseppe Maisola (dell’Università di Sassari) e quella tecnica dagli architetti Gabriella Manca e Donatella De Rinaldis.

I lavori, finanziati dalla Regione con 82 mila euro, oltre all’attività di scavo prevista, comprenderanno interventi di consolidamento e di valorizzazione dell’area archeologica.

Le ricerche verteranno sulla ricostruzione dell’abitato e sulle varie fasi intercorse durante il lungo periodo di frequentazione del sito da parte delle popolazioni che vi si sono succedute.

Le indagini eseguite finora dalla squadra diretta da Maisola, hanno riguardato in particolare il periodo tardoantico/altomedievale e in misura minore quello protostorico.

Saranno pertanto ampliate le aree di scavo con l’apertura di nuovi settori, utili ad acquisire ulteriori informazioni sulla vita quotidiana, sulle strutture insediative, quelle produttive e quelle funerarie presenti nel sito nel periodo tardoantico e altomedievale.

Sarà altresì approfondito lo studio della stratigrafia dell’area di scavo, allo scopo di ricavare dati che consentano agli studiosi di tracciare un quadro più completo sulle fasi romana imperiale e repubblicana, peraltro già attestate ma ancora poco documentate.

Altro obiettivo prefissato dagli archeologi nella campagna in corso riguarda le fasi più antiche del sito, fino a quelle nuragiche, comprendenti l’Età del Ferro, del Bronzo finale e recente. Infine, grande attenzione sarà posta anche alle fasi bassomedievali, al momento scarsamente documentate archeologicamente, nonostante la presenza della chiesa dedicata a Santa Barbara sia attestata in documenti risalenti al XIII secolo.

«L’area di Santa Barbara de Turre con l’uliveto annesso – spiega il sindaco Davide Corriga – rappresenta un punto di forza per il Comune. Per questo motivo l’amministrazione continuerà a scommettere su un percorso di archeologia pubblica partecipata che si prefigge di innescare il cambiamento in un territorio che fonda le sue radici sulla cultura».

Piero Marongiu

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