La Nuova Sardegna

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Oristano, appello per non far chiudere Pediatria

Michela Cuccu
Oristano, appello per non far chiudere Pediatria

L’iniziativa di Giulia, mamma di un bimbo di sei mesi, ha raccolto in poche ore cinquemila adesioni su Change.org

11 gennaio 2022
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ORISTANO. «Non chiudete il reparto di Pediatria»: Giulia Cossu ha 34 anni e un bambino di sei mesi. Quando ha avuto sentore che il reparto di pediatria-neonatologia del San Martino da qui a tre mesi potrebbe chiudere per mancanza di personale, non ha perso tempo. Dopo aver consultato altri genitori suoi conoscenti, ha acceso il computer e avviato una petizione online sulla piattaforma Change Org. Ieri sera erano quasi cinquemila, le adesioni all'iniziativa, che chiede l’intervento, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Salute Roberto Speranza, ma anche ai vertici di Ares Sardegna, del Presidente della Giunta regionale Christian Solinas e della Asl di Oristano, per salvare un reparto al quale fa riferimento l'intera provincia. Fra tre mesi, infatti, tra pensionamenti e trasferimenti, dal San Martino andranno via tre pediatre che la Asl ha annunciato, saranno sostituite assumendo tre specialiste attinte dalla graduatoria dell'ultimo concorso.

«Delle nuove assunzioni sappiamo nulla. Sappiamo però che se non arriveranno i sostituti, in reparto resteranno in servizio solo quattro specialisti: troppo pochi per assicurare la copertura dei turni – dice Giulia Cossu – la conseguenza, come avvenuto in questi giorni all'ospedale di Lanusei, sarà la chiusura di un reparto fondamentale». La giovane mamma sembra conoscere bene il problema: «La chiusura di Pediatria comporterà anche la cancellazione di neonatologia e di conseguenza, anche del punto nascite. Insomma: al San Martino potrebbero non nascere più bambini e noi donne non possiamo accettare supinamente di veder cancellati per noi e i nostri bambini il diritto costituzionale all'assistenza sanitaria». Giulia Cossu come tanti altri genitori, hanno trovato nel reparto di Pediatria quello che definisce «un punto di riferimento sicuro, con professionisti attenti e sensibili». Ed aggiunge: «L’idea di esser costretti, per curare i nostri figli, di rivolgerci ad ospedali lontani troppi chilometri da Oristano, ci spaventa. Provate solo a pensare cosa accadrebbe ai tantissimi bambini diabetici che non possono essere lasciati senza assistenza». Giulia spiega di non essere sola a condurre questa battaglia e che in accordo ad altri genitori proprio ieri ha scritto al prefetto Fabrizio Stelo, chiedendo il suo intervento. «Oristano e la sua provincia non possono essere privati di un reparto indispensabile – prosegue Cossu – facciamo appello ai rappresentanti delle istituzioni sul territorio di farsi carico della nostra richiesta. Ci rivolgiamo anche ai rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali: Pediatria non deve chiudere».

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