La Nuova Sardegna

Oristano

«Chiudo per colpa di una rotatoria»

di Davide Pinna
«Chiudo per colpa di una rotatoria»

La Bike Or, che ha vinto due bandi comunali, deve cessare l’attività per fare spazio a interventi nella circonvallazione ovest

17 gennaio 2022
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ORISTANO. Il Comune e la ditta hanno fretta, tanto che le ruspe erano al lavoro anche ieri, domenica, nel cantiere per la realizzazione della nuova, e in passato molto contestata, circonvallazione Ovest di Oristano. Al netto dei ritardi e dei problemi di approvvigionamento legati al Covid, però, c'è un problema molto concreto con cui fare i conti: la sede dell'impresa Bike Or, al cui posto dovrebbe sorgere la rotatoria di viale Repubblica. Il titolare, Roberto Pigato, aveva già lanciato l'allarme in estate e ora, a un mese dalla scadenza della concessione dell'area da parte del Comune, torna all'attacco e annuncia: «Non mi arrendo e continuerò a combattere». I lavori dovrebbero essere ormai in dirittura d'arrivo, dato che sono cominciati a metà marzo 2021 e la Colgema – ditta campana che se li era aggiudicati sbaragliando la concorrenza di altre 106 aziende con un'offerta da un milione e 800 mila euro – ha a disposizione 310 giorni per completarli: basta guardare il cantiere per rendersi conto che servirà un po' di tempo in più. Sempre che il contrasto fra Pigato e il Comune si risolva senza problemi, altrimenti c'è il rischio di un ulteriore allungamento dei tempi. L'impresa di Pigato, che si occupa di noleggio e manutenzione di biciclette, si trova all'interno del parcheggio del vecchio palazzetto di Sa Rodia, esattamente nel punto dove dovrebbe sorgere una delle cinque rotatorie previste nel progetto della circonvallazione. «Undici anni di lavoro, passione, formazione, investimenti e tanto altro per costruire un’impresa che offrisse un servizio efficiente a turisti e locali verranno cancellati da una rotonda» scrive in un post. L'imprenditore di 33 anni partecipò nel 2010 al corso “Fai impresa a Oristano” del Comune e vinse poi due bandi pubblici, che gli valsero un finanziamento di 50 mila euro e l'area pubblica in concessione. «Inizialmente – aveva raccontato in estate – mi era stata assegnata un'area venti metri più in là, che oggi non sarebbe interessata dai lavori della circonvallazione, ma il Comune mi chiese di spostarmi per realizzare il campetto da basket. Per problemi burocratici, le attività partirono dopo due anni e, anche a causa del Covid, non ho ancora avuto la possibilità di ammortizzare gli investimenti. Dovrei spostarmi, per far spazio alla nuova rotatoria, ma l’operazione costerebbe 70 mila euro». L'imprenditore spiega di non aver più avuto alcun riscontro dal Comune: «A un mese dalla scadenza non so quale sarà il mio destino e non posso programmare l'attività del 2022. Mi sono affidato a un avvocato. La mia richiesta è sempre la stessa: il Comune si faccia carico delle spese necessarie a trasferire il caseggiato, che è diventato nel frattempo un punto di riferimento per gli oristanesi e i turisti».

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