La Nuova Sardegna

Oristano

la denuncia 

Non può fare la sua terza dose, le prime le ha fatte in Piemonte

ORISTANO. È residente in città già da qualche tempo ma non riesce a completare il ciclo di vaccinazioni. Non ci fosse la pandemia, la sua potrebbe essere raccontata come una storia di ordinaria...

19 gennaio 2022
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ORISTANO. È residente in città già da qualche tempo ma non riesce a completare il ciclo di vaccinazioni. Non ci fosse la pandemia, la sua potrebbe essere raccontata come una storia di ordinaria malaburocrazia. Protagonista, suo malgrado, è una signora di 69 anni che da settimane, è costretta a fare, per il momento invano, la spola tra l’Agenzia delle entrate e la Assl per poter ricevere la terza dose di vaccino anti covid. M.S. è un’insegnante di lingue straniere in pensione che, dopo aver trascorso 51 anni nella Penisola, ha deciso di far rientro nella sua città: Oristano. «Ero e sono felice di esser ritornata qui: le persone sono cordiali e gentili, la città è bella e accogliente – dice – mai però avrei pensato di dovermi scontrare con una burocrazia che non mi lascia prenotare una vaccinazione perché la mia tessera sanitaria è stata rilasciata dalla Regione Piemonte, dove ero residente fino a poco tempo fa». M.S. ha ottenuto la residenza a Oristano il 3 gennaio scorso. Credeva che tutto fosse a posto, anche perché aveva potuto già scegliere il proprio medico di base. I problemi sono iniziati quando ha cercato di prenotarsi per la terza vaccinazione covid. «La prenotazione mi viene respinta perché ho ancora la tessera sanitaria del Piemonte – dice – sono andata all’Urp della Asl, sperando che potessero comunque prenotarmi, dato che sono residente qui e mi hanno risposto che loro non potevano far nulla e di rivolgermi all’Agenzia delle entrate, ma anche qui mi hanno rimandato nuovamente alla Asl». Insomma: con la tessera sanitaria del Piemonte, qui non ci si può vaccinare.«Francamente non so più come fare. Mi hanno suggerito di andare personalmente all’hub di Sa Rodia: mi sono informata e mi hanno detto che senza prenotazione, accettano solo le prime vaccinazioni. Io sono alla terza dose, dunque, farei la fila per nulla. Se poi consideriamo il freddo di questi giorni, dovendo aspettare il mio turno all’esterno del palazzetto, rischierei pure di buscarmi un malanno». M.S. si è rivolta al suo medico: «Mi ha risposto che le vaccinazioni, loro le fanno solo ai pazienti costretti a letto», racconta. «A questo punto mi chiedo se per essere vaccinata dovrò ritornare in Piemonte, il che mi sembra a dir poco improponibile», dice preoccupata: «Si fa una gran propaganda informativa per invitare i cittadini alla vaccinazione, ma basta un po’ di burocrazia per vanificare tutto». Ed aggiunge: «Sono una paziente fragile. A febbraio mi scade il green pass e senza quello, sarò costretta a mille limitazioni non certo per mia colpa».(m.c.)

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