La Nuova Sardegna

Oristano

«Quarantena fuori legge», scontro genitori-dirigente

di Michela Cuccu
«Quarantena fuori legge», scontro genitori-dirigente

Scuola dell’infanzia di via Campania, contestata la scelta di chiudere la classe Tutti a casa dal giorno della comunicazione e non dall’ultimo contatto col positivo

23 gennaio 2022
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ORISTANO. Il bambino positivo al covid non va a scuola già da qualche giorno, ma la classe andrà in quarantena solo a partire da domani. Così ha deciso la dirigente dell’Istituto comprensivo di via Bellini, Maria Tiziana Laconi. Per i genitori degli alunni della sezione della scuola dell’Infanzia di via Campania, che, come prevede l’ultimo decreto ministeriale, dovranno restare a casa per i prossimi dieci giorni, è un’assurdità. «Leveranno, senza alcun motivo, quattro giorni di scuola ai nostri figli», hanno scritto in una lettera al sindaco, Andrea Lutzu, al quale si sono rivolti in quanto autorità sanitaria, affinché prenda in mano la vicenda e faccia modificare la decisione.

«Come tantissime altre famiglie ci ritroviamo in una situazione paradossale», si legge nella lettera rivolta anche all’intera amministrazione. È molto dettagliato il resoconto dei genitori, che contestano l’interpretazione della norma, interpretazione che definiscono «libera e assurda». Secondo i firmatari della lettera, infatti «Anziché far partire i dieci giorni dall’ultimo contatto col bimbo positivo, avvenuto il 17 gennaio come fa fede il registro elettronico, la dirigenza dell’Istituto Comprensivo 2 di via Bellini sembrerebbe intenzionata a far scattare la quarantena dal giorno della comunicazione del caso di positività. Ossia ieri 21 gennaio».

I genitori si appellano alle disposizioni che, invece, dovrebbero essere applicate in tutte le scuole: «Sappiamo già che le disposizioni comunali sono differenti, poiché in casi analoghi verificatosi nei nidi comunali sono stati considerati i dieci giorni di chiusura scuola e quarantena a partire dall’ultimo contatto. Siamo consapevoli che la situazione è di difficile gestione per tutti, istituzioni in primis, ma differenti e ingiuste applicazioni della normativa non aiutano né le famiglie né i bambini ad affrontare questo difficile periodo. Con tutte le conseguenze negative di stampo psicologico e sociale che ricadono sui nostri figli in primis, a seguito di prolungate e non necessarie assenze dal loro primario ambiente di socializzazione: la scuola».

Ora spetterà al sindaco trovare una soluzione. Il problema delle interpretazioni del decreto, differenti da scuola a scuola, non riguardi soltanto Oristano. Qualche giorno fa, i genitori degli alunni di una scuola di Torino, sono insorti per la decisione del dirigente di mettere in quarantena anche le classi di una scuola primaria dove un solo alunno è risultato positivo al test, anziché i tre contagiati previsti invece dalle direttive nazionali. In questi giorni, sono sempre più le richieste per cambiare il sistema delle quarantene a scuola. Una petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org, diretta al ministro della Salute, Roberto Speranza, ha superato 15mila firme in poche ore. La richiesta è di modificare «il protocollo che, nelle scuole primarie, non prevede distinzione tra vaccinati guariti e non vaccinati».

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