Pescatore di Cabras recupera e salva tartaruga
L’animale era rimasto impigliato nelle sue reti. Si tratta di una femmina adulta I biologi del Cnr-Ias, subito avvisati, l’ospiteranno nel centro per un mese
27 gennaio 2022
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CABRAS. Era rimasta impigliata nelle reti, e se liberata subito in mare, avrebbe rischiato di annegare o di andare incontro alla morte. Invece grazie al buon cuore di un pescatore professionista di Cabras, che l'ha caricata sulla sua barca, riceverà le cure degli esperti del CReS e del CNR-IAS, e presto potrà riprendere a nuotare in mare. Alessandro Piscedda non è nuovo ai salvataggi di Caretta caretta, visto che aveva salvato un altro esemplare, Nuvola, due anni fa. Anche questa volta ha messo davanti la salute dell'animale a tutto il resto. «Visto che la tartaruga era rimasta intrappolata nelle mie reti, il minimo che potessi fare era caricarla a bordo e portarla agli specialisti per ricevere le loro cure». Alessandro stava ritirando le sue reti leggere a maglia larga calate al centro del Golfo di Oristano, quando si è accorto dell'animale in difficoltà. «In questo periodo loro seguono le meduse – dice il pescatore – e io avevo lasciato le reti in una zona in cui ce n'erano diversi esemplari, profonda una ventina di metri, distante circa 800 metri dalle boe di ormeggio. Tirarla su in barca è stato impegnativo, e non è stato semplice gestirla, considerato anche che io vado in mare da solo. Temevo che avesse un principio di annegamento, ma anche se stanca, dopo aver rimesso un po' d'acqua, si è ripresa e stava bene». Alessandro ha contattato subito gli esperti del CReS e del CNR-IAS. «Al porticciolo di Torre Grande ho consegnato l'animale agli specialisti che ora se ne prenderanno cura – racconta Alessandro –l’ho chiamata Aurora, come mia figlia, e spero che possa riprendere presto il mare». Gli esperti, dopo la visita del veterinario, che non ha riscontrato presenza di ami o altri corpi estranei, hanno portato la tartaruga direttamente al CReS di San Giovanni di Sinis. «Si tratta di una femmina adulta di Caretta caretta – precisa il biologo marino Andrea Camedda – lunga più di un metro. Non c'era principio di affogamento. L'abbiamo messa in una vasca con poca acqua. Starà da noi per almeno un mese, nel corso del quale monitoreremo il suo comportamento: se è in forze, se nuota correttamente e se espellerà plastica, come fanno il 90% degli animali ricoverati. Contiamo di liberarla già a marzo, quando la temperatura dell'acqua sarà più calda». L'esperto ci tiene a sottolineare l'importanza di gesti come quello di Alessandro: «Siamo molto contenti che l'abbia portata a bordo e ce l'abbia consegnata, è la conseguenza di tanti anni di dialogo con i pescatori della Sardegna e con i cittadini». Ora il pescatore di Cabras andrà a trovarla appena possibile: «Sarebbe bello - dice Alessandro - far visitare più spesso il CReS alle scolaresche.(p.cam.)