La Nuova Sardegna

Oristano

«Il peggio forse è passato ma lotteremo ancora»

di Davide Pinna
«Il peggio forse è passato ma lotteremo ancora»

Il Tar ha ordinato al Comune di fornire assistenza a scuola, partita venerdì «Mio figlio voleva raccontare il suo caso al Presidente della Repubblica»

30 gennaio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Adesso sono soddisfatto, ma vedremo come andrà». Lo chiameremo Antonio, è il padre del giovane studente oristanese disabile che per anni è stato privato dell'assistenza necessaria a frequentare la scuola. Precisamente dal 2017, quando Antonio, dopo aver iscritto a scuola il figlio, chiese che venisse individuata una figura che si occupasse di aiutare il ragazzo, affetto da una disabilità motoria, a spostarsi durante l'orario scolastico. «Mi sono rivolto a tutti in questi anni: tribunale, medici, scuola, ho incontrato gli esponenti politici dell'amministrazione comunale, ho chiamato i carabinieri. È andata a finire che ho perso il lavoro per poter stare vicino a mio figlio e garantirgli quell'assistenza che nessuno gli voleva dare». Sarebbe bastato un briciolo di volontà, di testardaggine, di spirito di sacrificio in meno, per arrendersi in questi cinque anni durissimi, durante i quali il signor Antonio è dovuto rimanere ogni giorno parcheggiato fuori dalla scuola di suo figlio, pronto a intervenire ogni qualvolta il ragazzo avesse necessità di spostarsi, a costo di perdere il suo lavoro: «E di non poterne cercare un altro – aggiunge – e con il Covid potete immaginarvi quanto sia stato difficile». Questa forza di volontà non è mancata nemmeno al protagonista di questa storia.

Tutt'altro che vittima inerme, il ragazzo aveva trovato una soluzione per porre fine al continuo – e, per un adolescente che voleva solo andare a scuola, incomprensibile – rimpallo di responsabilità fra gli enti coinvolti nella vicenda: Comune, Assl, Ministero, scuola. «Dopo uno degli ultimi incontri con gli avvocati, mio figlio mi ha detto: “Papà, mi devi aiutare a scrivere una lettera a Mattarella: è l'unica persona in grado di risolvere questa situazione”. Ha buttato giù il testo, ma spero che adesso non serve più spedirlo al Quirinale». Il signor Antonio lo racconta ridendo, si vede che la tensione di questi cinque anni si è finalmente un po' sciolta. La svolta è arrivata a dicembre, quando è stata tentata l'ultima carta: l'impugnazione di fronte al Tribunale amministrativo regionale di Cagliari di tutti gli atti relativi all'assistenza del ragazzo, con lo scopo di ottenerne la revisione. «Voglio ringraziare le avvocatesse Maria Giovanna Pisanu e Silvia Musu, sono state bravissime e ci hanno assistito al meglio, non solo sul piano legale». La decisione definitiva dei magistrati arriverà in estate, ma intanto un'ordinanza ha imposto al Comune di assicurare l'assistenza richiesta: la persona incaricata ha preso servizio venerdì. Il Comune, comunque, farà ricorso al Consiglio di Stato, perché ritiene che in base alle norme questo servizio non sia di propria competenza: «Mi sembra una decisione incomprensibile, io non so a chi competa l'assistenza, ma in questi anni ho partecipato a vari incontri e non c'erano dubbi sul fatto che fosse stata richiesta e giustificata. Mi sarei aspettato anni fa che dicessero quello che hanno detto ora, cioè che si rimboccheranno le maniche per garantire i diritti di mio figlio. E il Tar ha chiesto un'assistenza specialistica, non un'assistenza di base come quella che è stata attivata, ma vedremo come andrà». In ogni caso, ora non è il momento delle preoccupazioni: «Mio figlio ha tanta voglia di andare avanti, combattere e continuare a studiare. E io non mi tiro indietro. L’assistenza a scuola per chi ne ha bisogno è un diritto, non una regalia dovuta al buon cuore».

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative