La Nuova Sardegna

Oristano

La Corte boccia anche le scuderie

La Corte boccia anche le scuderie

Dopo l’alt della Consulta il Comune adesso pensa a zone dedicate all’equitazione, ma ci vorrà tempo

30 gennaio 2022
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ORISTANO. Scuderie, tutto da rifare. La decisione della Corte costituzionale che ha travolto gran parte del Piano casa approvato dal Consiglio regionale all'inizio del 2021, non ha risparmiato nemmeno l'articolo 3, quello che avrebbe dovuto consentire la costruzione di scuderie al servizio della Sartiglia nelle zone agricole oristanesi. Così, poche ore dopo l'annuncio del Comune e della Fondazione sull'edizione in formato ridotto della giostra, arriva una notizia che proietta lunghe ombre sul futuro della Sartiglia nei prossimi anni. Si riparte da zero, forse anche da qualcosa in meno. Perché nel corso degli ultimi anni decine di scuderie, costruite abusivamente, sono diventate oggetto di ordinanze di demolizione e molte sono state già rase al suolo. Sul piano politico, lo stallo è quello di sempre: non esiste al momento una soluzione in grado di garantire ai cavalieri la possibilità di realizzare, nelle campagne oristanesi, i box per il ricovero dei propri destrieri e qualche locale di servizio. Le interpretazioni politiche, com'è naturale, divergono fra maggioranza e minoranza. «Mi aspettavo questo esito – commenta il presidente della commissione Urbanistica Fulvio Deriu (Fratelli d'Italia) per questo il nostro atteggiamento è stato improntato alla massima prudenza». La commissione aveva cominciato, dopo l'approvazione a Cagliari del Piano casa, a esaminare la proposta degli uffici sul regolamento che avrebbe dovuto normare la realizzazione delle scuderie oristanesi. L'iter si interruppe con l'arrivo della notizia dell'impugnazione della legge regionale da parte del Governo. Conclusosi ufficialmente ieri con la bocciatura, fra gli altri, anche dell'articolo 3, frutto di un emendamento del capogruppo Fdi Francesco Mura, votato, oltre che dalla maggioranza, anche dai consiglieri oristanesi di opposizione. «Ci siamo fermati per evitare di spendere inutilmente soldi pubblici e per non creare false aspettative fra i cavalieri». Deriu assicura che c'è un piano B: «L'idea è quella di studiare delle zone di servizi dedicati all'equitazione per le aree in cui realizzare le scuderie. Così non si dovrebbero tenere in conto i limiti sull'estensione minima dei lotti per costruire previsti nelle zone agricole e oggetto delle censure della Corte». La soluzione potrebbe arrivare, però, solo nel quadro della revisione decennale del Piano Urbamistico Comunale, di cui si occuperà l'amministrazione eletta alle prossime comunali, non certo nei primi anni di mandato. Parla di esito prevedibile, il rappresentante del Pd in commissione Urbanistica Efisio Sanna: «Tutti sapevamo che l'emendamento non avrebbe prodotto l'esito desiderato. Il problema quindi rimane e ci dispiace che non si riesca a risolvere la situazione, ma questo esito certifica che il problema non andava affrontato con il populismo come fatto dal centro destra, ma cercando soluzioni percorribili e giuste».(dav.pi.)

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