La Nuova Sardegna

Oristano

Lutzu: «Missione compiuta»

di Davide Pinna
Lutzu: «Missione compiuta»

Il sindaco interviene sul bilancio, non scioglie i dubbi sulla sua ricandidatura e si autopromuove

06 febbraio 2022
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ORISTANO. «Sono orgoglioso di aver governato la città sino alla fine di questa legislatura, in un periodo così drammatico, orgoglioso dei compagni di avventura: giunta, maggioranza e opposizione. Ringrazio i partiti che mi hanno sostenuto e la città». Con queste parole il sindaco Andrea Lutzu ha introdotto la presentazione del bilancio di previsione 2022. Una presentazione che è stata un bilancio di tutto quello che è stato fatto nel corso del mandato, con uno sguardo ai progetti in campo per i prossimi anni, dal Pnrr al piano per le frazioni passando per Torregrande. Se qualcuno si aspettava che Lutzu sciogliesse le riserve sul suo futuro politico, è rimasto insoddisfatto. Anzi, se a luglio, presentando il bilancio 2021, il sindaco aveva fatto riferimento a una maggioranza coesa pronta a sottoporsi al giudizio degli elettori entro un anno, stavolta le prossime comunali trovano poco spazio nel discorso: «Noi non abbiamo governato per vincere le elezioni, ma per lasciare cose buone alla città. Chiunque governerà, destra centro o sinistra, si troverà un programma già fatto, con investimenti in campo che arrivano sino a 100 milioni di euro». Prima del sindaco era intervenuto l'assessore al Bilancio Angelo Angioi: «Le difficoltà finanziare del Comune non possono essere attribuite alle amministrazioni precedenti, ma alla crisi economica cominciata nel 2007. Mentre pian piano si è accettato di consentire agli Stati di finanziare la spesa d'investimento in deficit, per i Comuni è stato imposto il pareggio di bilancio e Oristano deve fare i conti ogni anno con un prelievo forzoso per il fondo di solidarietà nazionale di un milione e mezzo di euro». Le repliche dei consiglieri arriveranno a partire dal 22 febbraio, mentre la votazione finale è prevista per il 24. Pochi dubbi sulla tenuta della maggioranza, che però ha voluto evitare sorprese sul numero legale facendo in modo che le prossime sedute – in cui si dovrà votare su partite urbanistiche bollenti come l'ex hotel Ca.Ma. e via De Gasperi – si svolgano in seconda convocazione. Nel consiglio di venerdì è stata anche approvata, con quattordici voti, la modifica delle aliquote dell'addizionale Irpef, ridotte da cinque a quattro dal governo. Solo Fratelli d'Italia si è esposta per difendere il fortino dagli attacchi della minoranza, unita nel segnalare che l'inasprimento dell'addizionale ricade soprattutto sui ceti medio-bassi.

«Non mi fa piacere alzare le tasse, ma questo Comune deve garantire i servizi alla cittadinanza anche a fronte di un debito di 12 milioni» ha spiegato Angioi. «Se si teme di non garantire i servizi, allora si inizi col ridurre feste e festicciole, invece che colpire le famiglie in questo momento difficile» il commento del capogruppo Pd Efisio Sanna. «Con l'inflazione galoppante e il caro-bollette, avete scelto il momento sbagliato per alzare l'addizionale e non avete voluto ascoltare i nostri consigli» ha affermato l'indipendente Francesco Federico. «Una decisione inappropriata, anche 50 euro in più all'anno pesano» ha attaccato la Dem Maria Obinu. «Una misura sconcertante, sproporzionata nel modo in cui colpisce le fasce meno abbienti» la critica di Andrea Riccio (ProgReS). «La rimodulazione serve a garantire i servizi per chi ne ha più bisogno e i cittadini questo lo hanno capito» ha replicato il capogruppo di FdI Peppi Puddu. «Votiamo questa delibera con grande senso di responsabilità. È chiaro che non vorremmo farlo, ma se serve per garantire servizi come le ludoteche non possiamo sottrarci» gli ha fatto eco il compagno di partito Antonio Iatalese.

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