le indagini
Nella casa nessun tentativo di nascondere le prove
ZEDDIANI. Sono le 7 del mattino di sabato 5 febbraio, quando al centralino dei carabinieri squilla il telefono. Chi risponde capisce subito che quella voce che annuncia l’omicidio della moglie non...
08 febbraio 2022
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ZEDDIANI. Sono le 7 del mattino di sabato 5 febbraio, quando al centralino dei carabinieri squilla il telefono. Chi risponde capisce subito che quella voce che annuncia l’omicidio della moglie non sta parlando per fare uno scherzo. Pochi attimi dopo i militari arrivano nella casa di via Roma e trovano Giorgio Meneghel che mostra loro quel che aveva appena fatto. Racconta tutto, fa trovare subito l’arma del delitto e attende. Sono le 9 quando invece viene portato al Comando provinciale a Oristano. Intanto in via Roma, arriva il pubblico ministero Sara Ghiani. Fa un sopralluogo, dopo che aveva già avuto il primo faccia a faccia con l’assassino. L’aveva interrogato in caserma mentre gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche erano già pronti a mettersi all’opera assieme ai colleghi del Nucleo investigativo della Compagnia dei carabinieri di Oristano per raccogliere tutti gli elementi che servono per ricostruire la scena del delitto. Non è in disordine, perché Giorgio Meneghel, non ha spostato alcun oggetto né ha tentato di nascondere l’omicidio. Non ci sono maldestri tentativi di occultare prove, c’è solamente un corpo, inerme, ucciso da quel martello che i carabinieri avevano già con sé.