La Nuova Sardegna

Oristano

Fordongianus, riparte la caccia alle falde di acqua calda

FORDONGIANUS. Sono riprese le rilevazioni sul territorio per individuare e circoscrivere le aree potenzialmente interessanti ai fini della ricerca geomineraria condotta dal Comune. Con l’ausilio...

18 febbraio 2022
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FORDONGIANUS. Sono riprese le rilevazioni sul territorio per individuare e circoscrivere le aree potenzialmente interessanti ai fini della ricerca geomineraria condotta dal Comune. Con l’ausilio delle sonde elettromagnetiche, i ricercatori universitari e il geologo hanno tracciato quattro direttrici all’interno di un perimetro che include i terreni di Su Legau, in prossimità dell’area camper, di Sisca e di Foghi.

Con l’indagine in superficie si punta a scoprire la disposizione di eventuali faglie nel sottosuolo e, quindi, la possibile presenza di acqua termale. I primi riscontri sono attesi tra qualche settimana, una volta che verranno elaborati e messi a confronto i dati rilevati in questi giorni. Un esito positivo circa la presenza di fratture di roccia darebbe il via libera alla ricerca delle acque sotterranee, presenza che solo i fori spia possono intercettare.

Il modus operandi, quindi, sarà quello seguito a cavallo del 2020 e del 2021, quando le perforazioni hanno permesso di trovare una vena d’acqua calda in prossimità dell’anfiteatro romano. «Dal momento che il permesso di ricerca ci consente diestendere i confini della zona da indagare, è nostra volontà conoscere il più possibile il sottosuolo e la disponibilità della risorsa termale», dice il sindaco Serafino Pischedda, che ha sempre subordinato la ricerca geomineraria allo sviluppo turistico ed economico di Fordongianus: «L’obiettivo è cercare di rendere questa realtà quanto più possibile appetibile per i potenziali investitori. Il Comune non è in grado di sfruttare lìacqua calda e non può sostituirsi all’impreditore, ma può creare le condizioni per tentare di attrarre capitali». (mac)

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