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Oristano

la protesta 

Da Sorgono a Samugheo in marcia per la sanità

di Maria Antonietta Cossu
Da Sorgono a Samugheo in marcia per la sanità

SAMUGHEO. Le popolazioni della Barbagia e del Mandrolisai si preparano a una nuova mobilitazione per chiedere alle istituzioni politiche un argine al progressivo impoverimento dei servizi sanitari...

19 febbraio 2022
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SAMUGHEO. Le popolazioni della Barbagia e del Mandrolisai si preparano a una nuova mobilitazione per chiedere alle istituzioni politiche un argine al progressivo impoverimento dei servizi sanitari nel territorio. La marcia, l’undicesima organizzata dal Comitato Sos Barbagia-Mandrolisai, prenderà le mosse domani mattina dal confine tra le province di Nuoro e Oristano, nel versante di Ortueri, e si concluderà a Samugheo.

Si preannuncia una massiccia adesione alla manifestazione in difesa dell’ospedale di Sorgono e del diritto ai livelli minimi di assistenza per le comunità che popolano le aree dell'interno. I partecipanti si raduneranno in località S’Appiu e alle 9.30 muoveranno verso il centro del Mandrolisai, storicamente legato al distretto sanitario di Sorgono, pur non facendone parte, e alle sorti del suo ospedale. Il San Camillo è da sempre punto di riferimento importante per centinaia di utenti e pazienti samughesi, altrimenti costretti a spostamenti più lunghi e disagevoli per la diagnosi e la cura di qualunque trauma o patologia.

La situazione del presidio ospedaliero si inserisce in un contesto territoriale già sofferente a causa di una rete di servizi sanitari primari carente. Le difficoltà di accesso a strutture e servizi, inoltre, sono acuite dalle condizioni dei collegamenti viari, un altro aspetto su cui si focalizza la protesta. «La grave situazione in cui versa la sanità si ripercuote sulle popolazioni delle aree più lontane dai due grandi poli ospedalieri della Sardegna», lamenta Luigi Todde, vicesindaco di Samugheo e membro del comitato civico: «L’ospedale di Sorgono è costantemente minacciato dai ridimensionamenti e nel sistema della medicina territoriale non viene garantito il ricambio necessario, a discapito della regolarità e della continuità dei servizi. A Samugheo, che ha un bacino di duemila abitanti, esercitano un unico pediatra e due soli medici di famiglia, uno dei quali ha rimandato il pensionamento per non lasciare allo sbando centinaia di pazienti. Inoltre può accadere che venga chiuso il presidio di guardia medica. È successo a Capodanno ma temiamo che l’episodio possa ripetersi».

Il Comitato, da oltre un anno sulle barricate, rinnoverà le sue istanze nei quattro chilometri di marcia che affronterà domani. «Chiediamo assistenza di base per tutti e la sopravvivenza dei servizi», ribadisce Luigi Todde: «Non è accettabile che vengano sempre sacrificate le comunità dei territori periferici, per di più con il risultato che anche i grandi ospedali finiscano sotto pressione. È un meccanismo perverso che crea un cortocircuito spaventoso. Non lasceremo che i nostri territori soccombano».

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