La Nuova Sardegna

Oristano

La vecchia 131 pronta a rinascere

di Maria Antonietta Cossu
La vecchia 131 pronta a rinascere

Finanziato con 12 milioni e mezzo il rifacimento del tracciato che unisce Paulilatino e Bauladu

20 febbraio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





PAULILATINO. Per le amministrazioni che hanno creduto nel progetto appena finanziato dal governo, il recupero funzionale della vecchia statale 131 compresa fra Paulilatino e Bauladu rappresenta un’opera strategica all’interno del sistema viario dell’isola, e offre al tempo stesso l’opportunità di sfruttare un’infrastruttura efficiente ai fini dello sviluppo turistico dei due territori. Sono aspettative legittimate da un investimento senza precedenti: dodici milioni e mezzo per eseguire la manutenzione straordinaria di un’arteria gravemente dissestata, dove ragioni di sicurezza hanno imposto il limite di velocità di dieci chilometri orari.

L’intervento di riqualificazione è stato illustrato ieri nel villaggio di Santa Cristina, a pochi passi dal Pozzo Sacro, il monumento che fu rinvenuto durante la realizzazione del tracciato della Carlo Felice e che ha poi cambiato la storia di Paulilatino. In quel luogo simbolico si è scelto di celebrare il successo delle due municipalità che, a lungo, avevano reclamato un intervento risolutivo sulla complanare. L’arteria sarà intitolata all’ex assessore regionale ai lavori pubblici Roberto Frongia. «È stato il primo a convenire sull’importanza di questo percorso. Credeva nelle piccolecomunità e alla sua lungimiranza dobbiamo lo stanziamento dei 200mila euro che ci hanno permesso di progettare l’opera», ha ricordato il sindaco di Paulilatino Domenico Gallus.

Il collega di Bauladu, Davide Corriga, ha attribuito all’infrastruttura una valenza extraterritoriale: «La strada serve numerose aziende agricole, ma attraversa un territorio molto interessante anche dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, storico e culturale, caratterizzato dalla presenza di importantimonumenti archeologici e dalla foresta di olivastri più grande d’Europa. Il fatto stesso che sia previsto il passaggio di un tratto della pista ciclabile Oristano-Sedilo conferisce al collegamento una rilevanza non trascurabile ai fini della valorizzazione turistica di questi luoghi».

L’obiettivo, quindi, è di garantire standard di sicurezza adeguati ad afflussi eccezionali dovuti alla gestione delle emergenze o all’esecuzione di lavori strutturali nella statale 131, di ottimizzare la fruibilità a vantaggio degli operatori del comparto agropastorale e di trasformare quei dieci chilometri di strada in un volano di sviluppo. «Non puntiamo solo a migliorare la viabilità», ha evidenziato Domenico Gallus, «ma a realizzare un’infrastruttura che favorisca la creazione di un indotto».

Il progetto preserva la sovrastruttura originaria della Strada Reale, completata nel 1829. «È stata la prima opera di ingegneria civile successiva alla dominazione spagnola e oggi è l’unica strada che consente alle piccole realtà di inserirsi in grandi opportunità di finanziamento», ha affermato Giovanni Mura, responsabile del settore Infrastrutture della Metassociati di Cagliari e Macomer, la società di ingegneria incaricata della progettazione. Il professionista ha messo l’accento su un approccio di tipo filologico «Il progetto segue il tracciato originario con rigore, rispettando una larghezza minima della carreggiata di sei metri, che, in qualche caso, sarà ampliata».

Sulla fase operativa non esiste ancora un cronoprogramma. «È prematuro fare una previsione, dobbiamo prima studiare la caratterizzazione dei terreni, ma l’apertura del cantiere è ipotizzabile nella seconda metà dell’anno», ha detto il direttore tecnico Roberto Barracu.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative