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«Candidato entro febbraio oppure faremo le primarie»

«Candidato entro febbraio oppure faremo le primarie»

ORISTANO. Il centro sinistra crede ancora nella possibilità di chiudere entro la fine di febbraio le partite sul programma e sulla scelta del candidato sindaco. Ieri si è svolta una nuova riunione...

23 febbraio 2022
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ORISTANO. Il centro sinistra crede ancora nella possibilità di chiudere entro la fine di febbraio le partite sul programma e sulla scelta del candidato sindaco. Ieri si è svolta una nuova riunione del tavolo a cui prendono parte Partito Democratico, Articolo Uno, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana e Partito Socialista, ma la discussione è rimasta su un piano interlocutorio. Nel frattempo il consigliere comunale indipendente Francesco Federico ha annunciato la partenza del progetto Oristano Democratica e Possibile e lancia un messaggio di apertura ai partiti del centro sinistra: «Se dal tavolo uscirà un nome che rappresenta la sintesi di un programma unitario e alternativo all'attuale maggioranza per il governo della città, noi non porremo alcun veto. Siamo disponibili a lavorare perché si costruisca questa proposta unitaria e alternativa». L'invito ai partiti, insomma, è quello di interrompere la melina e iniziare a giocare la palla in avanti. Sull'accelerazione sono concordi il segretario cittadino del Pd Alberto Boasso, quello provinciale di Articolo Uno Bruno Palmas e il consigliere regionale dei 5 Stelle Alessandro Solinas. L'idea è quella di provare a trovare la sintesi sul candidato entro febbraio o, in caso di mancato accordo, convocare entro metà marzo le primarie di coalizione. Per quel che riguarda il nodo del programma, Articolo Uno chiederà alle forze del tavolo di sottoscrivere un patto programmatico mentre stasera il Pd ha convocato per le 17 e 30 nella sede di via Canepa un'assemblea degli iscritti aperta a tutti gli interessati. Sul piano del perimetro della coalizione, sembrano invece in calo le quotazioni relative a un accordo fra il Pd da un lato e Udc e Psd'Az dall'altro. Non tanto per l'assenza di interessi condivisi e di contatti, che anzi si starebbero verificando da tempo a Cagliari, quanto per l'indisponibilità dei Democratici ad attendere ancora a lungo l'abbandono del tavolo del centro destra da parte dei centristi.(dav.pi.)

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