Le casette collocate all’ingresso nord
Prefabbricate, saranno destinate alle famiglie in piena emergenza abitativa
25 febbraio 2022
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ORISTANO. La Giunta comunale dà il via libera all'utilizzo delle casette prefabbricate all'angolo fra via dei Maniscalchi e viale Brianza.
Saranno destinate all'accoglienza «delle persone e dei nuclei familiari disagiati», come recita il titolo della delibera approvata su proposta dell'assessora ai Servizi sociali Carmen Murru.
Il progetto nasce sei anni fa, ai tempi della giunta Tendas quando la delega era affidata a Maria Obinu, con la partecipazione al bando del Ministero dell'Interno intitolato “Una casa per tutti” che era valsa un finanziamento governativo di 80 mila euro con la compartecipazione del Comune per altri 20 mila.
Nel 2018 l'amministrazione Lutzu aveva dovuto affrontare le proteste dei residenti di via Laconi, contrari all'ipotesi di sistemare le casette in uno spiazzo della zona.
Dopo la marcia indietro, era stata individuato come destinazione lo spiazzo verde di proprietà del Comune nella zona commerciale all'ingresso Nord della città, dove i lavori si sono conclusi da pochi giorni.
Inizialmente, l'orientamento della maggioranza era stato quello di impiegare i prefabbricati per ospitare il dormitorio maschile per senzatetto che ha chiuso i battenti con l'inizio della pandemia per non riaprirli più.
La proposta aveva riscosso la forte opposizione della minoranza e non era particolarmente gradita nemmeno alle associazioni di volontariato. Per il dormitorio si è poi scelto di utilizzare un appartamento sito in una palazzina popolare di proprietà del Comune in via Alghero.
Le casette avranno invece un'altra funzione: «saranno spazi di accoglienza temporanea, al massimo sei mesi prorogabili per altri sei, a persone prive di sostegno dal punto di vista abitativo, in modo da garantire alle famiglie di essere supportate per il tempo sufficiente a stabilizzarsi e riorganizzarsi».(dav.pi.)
Saranno destinate all'accoglienza «delle persone e dei nuclei familiari disagiati», come recita il titolo della delibera approvata su proposta dell'assessora ai Servizi sociali Carmen Murru.
Il progetto nasce sei anni fa, ai tempi della giunta Tendas quando la delega era affidata a Maria Obinu, con la partecipazione al bando del Ministero dell'Interno intitolato “Una casa per tutti” che era valsa un finanziamento governativo di 80 mila euro con la compartecipazione del Comune per altri 20 mila.
Nel 2018 l'amministrazione Lutzu aveva dovuto affrontare le proteste dei residenti di via Laconi, contrari all'ipotesi di sistemare le casette in uno spiazzo della zona.
Dopo la marcia indietro, era stata individuato come destinazione lo spiazzo verde di proprietà del Comune nella zona commerciale all'ingresso Nord della città, dove i lavori si sono conclusi da pochi giorni.
Inizialmente, l'orientamento della maggioranza era stato quello di impiegare i prefabbricati per ospitare il dormitorio maschile per senzatetto che ha chiuso i battenti con l'inizio della pandemia per non riaprirli più.
La proposta aveva riscosso la forte opposizione della minoranza e non era particolarmente gradita nemmeno alle associazioni di volontariato. Per il dormitorio si è poi scelto di utilizzare un appartamento sito in una palazzina popolare di proprietà del Comune in via Alghero.
Le casette avranno invece un'altra funzione: «saranno spazi di accoglienza temporanea, al massimo sei mesi prorogabili per altri sei, a persone prive di sostegno dal punto di vista abitativo, in modo da garantire alle famiglie di essere supportate per il tempo sufficiente a stabilizzarsi e riorganizzarsi».(dav.pi.)
