Aveva un fucile a canne mozze, condannato
SIMAXIS. A incastrarlo erano stati due imputati di un altro processo. Secondo la difesa, quella che fornirono, era una versione di comodo per ottenere dei vantaggi processuali, per la giudice Elisa...
08 marzo 2022
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SIMAXIS. A incastrarlo erano stati due imputati di un altro processo. Secondo la difesa, quella che fornirono, era una versione di comodo per ottenere dei vantaggi processuali, per la giudice Elisa Marras è invece la prova che ha portato alla condanna a due anni di Claudio Nonnis, 30 anni di Simaxis. Era accusato della ricettazione e del porto abusivo in luogo pubblico di un fucile semiautomatico a canne mozze. È quella che la giustizia considera un’arma clandestina e quell’arma finì al centro di un’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile che indagava contemporaneamente anche su un presunto spaccio di droga. Gli investigatori scoprirono, proprio durante quegli accertamenti, la presenza del fucile che poi è divenuto l’oggetto di due procedimenti separati. Nel primo, i due imputati avevano però fornito una versione identica sul vero possessore di quell’arma e avevano fatto il nome di Claudio Nonnis. Considerate attendibili le parole dei due e aggiunto alle prove un filmato in cui spuntava l’arma, sebbene non tra le mani di Claudio Nonnis, il pubblico ministero Andrea Chelo ha chiesto la condanna a tre anni e mezzo. L’avvocato Antonello Spada (nella foto) ha invece sostenuto che il fucile non appartenesse al suo assistito e che quest’ultimo fosse stato tirato in ballo solamente perché gli imputati dell’altro processo volevano evitare ulteriori guai con la giustizia. Ha prevalso l’accusa, anche se l’entità della pena è stata inferiore rispetto a quella sollecitata. (e.carta)