La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità, la protesta si fa massiccia

di Maria Antonietta Cossu
Sanità, la protesta si fa massiccia

Crescono le adesioni per la manifestazione prevista per sabato. Ieri i comitati hanno sfilato a Cagliari

09 marzo 2022
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ORISTANO. Ieri a Cagliari, sabato prossimo a Oristano: la mobilitazione per la difesa della sanità pubblica cresce di giorno in giorno. Anche la Cgil ha infatti garantito la partecipazione alla manifestazione che si terrà in piazza Roma a partire dalle 9.30. Come ieri nel capoluogo sardo, anche l’iniziativa di sabato è promossa dal Coordinamento dei comitati e delle associazioni della Sardegna centrale, a significare che è in questa parte dell’isola che il servizio sanitario è più carente.

Ieri, a Cagliari, dalla provincia, a manifestare fin sotto la sede del consiglio regionale, urlando la rabbia per una sanità sempre meno in grado di assicurare persino i livelli minimi di assistenza, tra reparti d’ospedale costretti a chiudere ad intermittenza, medici di medicina generale che non si trovano e poliambulatori dove mancano gli specialisti, sono arrivati in tanti. Dietro striscioni e bandiere, hanno sfilato i rappresentanti del Comitato per la salute in provincia di Oristano e quello nato per la difesa dell’ospedale Delogu di Ghilarza, ma anche l’Associazione “Le belle donne” che a Oristano riunisce un buon numero di donne con patologie tumorali.

Quella di sabato sarà l’ennesima occasione per ribadire le rivendicazioni di un territorio sottoposto a una progressiva spoliazione della medicina di base e delle attività specialistiche e ospedaliere. Del malcontento popolare del Guilcer e del Barigadu, si farà ancora una volta interprete il Comitato in difesa dell’ospedale Delogu, ieri presente con gli altri, alla manifestazione di protesta a Cagliari. In cima alle richieste degli attivisti c’è il ripristino dei servizi ospedalieri storici del nosocomio di Ghilarza, previsto con l’ultimo piano di riordino ma in buona parte ancora sospesi. In questo momento la priorità è individuata nel potenziamento della Radiologia, operativa sei ore al giorno. «È necessario implementarla e tornare a coprire l’arco delle 24 ore – chiede il portavoce del coordinamento Raffaele Manca –. La limitata funzionalità non solo si ripercuote sull’attività del punto di primo intervento, ma incide negativamente sulle liste di attesa. Una radiologia operativa 24 ore su 24 contribuirebbe ad abbattere notevolmente i tempi per essere sottoposti agli esami».

Il Comitato insiste anche sulla realizzazione della rete dei gas medicali per la cura del covid, ma al contempo guarda al futuro, quando il reparto verrà chiuso. «Devono essere riattivati la Medicina, il Day surgery e tutti i servizi previsti nel programma di riorganizzazione della rete ospedaliera», ribadisce Manca.

A Oristano ci sarà anche il presidente del distretto socio-sanitario, che mette l’accento sulla situazione della medicina territoriale. «Siamo in una situazione di emergenza e dobbiamo considerare che certi problemi cronici non potranno essere risolti nell’immediato perché si sono create delle priorità. Ma i livelli minimi di assistenza si devono pretendere e devono essere garantiti», afferma infatti Stefano Licheri, riferendosi alla carenza di medici di base in molti comuni, specie del Barigadu: «Bisognerebbe modificare le leggi sull’assegnazione delle sedi e prevedere una retrocessione in graduatoria nel caso in cui i candidati vincitori dei concorsi rinuncino alla destinazione», propone l’amministratore, dichiaratamente contrario agli incentivi, sollecitati invece da più parti e dagli stessi Comitati. Secondo Licheri, infatti «I professionisti della sanità sono chiamati a svolgere un servizio vitale dove c’è bisogno e hanno il dovere di andare dove è richiesto».

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