La Nuova Sardegna

Oristano

Delitto del Lago, la sentenza slitta di un giorno

di Enrico Carta
Delitto del Lago, la sentenza slitta di un giorno

Discusso il ricorso in Cassazione per due dei tre maggiorenni che assassinarono Manuel Careddu

10 marzo 2022
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GHILARZA. A tarda notte non erano arrivate comunicazioni da Roma. La sentenza della Corte di Cassazione sull’omicidio del diciottenne di Macomer, Manuel Careddu, ancora non è stata resa pubblica, nonostante i giudici della Prima sezione si siano riuniti sin da ieri in camera di consiglio per decidere se accogliere o meno i ricorsi degli ultimi due imputati del lungo filone processuale per quello che è passato alle cronache come Il delitto del Lago.

Tre dei cinque autori del delitto avvenuto l’11 settembre del 2018 sulle sponde dell’Omodeo hanno già conosciuto la sentenza definitiva. Sono i due minorenni all’epoca del fatto Cosmin Nita e Giada Campus, di Ghilarza e di Abbasanta, condannati a sedici anni, e il loro amico di 24 anni di Ghilarza Matteo Satta, che deve scontare sedici anni e quattro mesi. Restano quindi gli altri due maggiorenni, Christian Fodde (23 anni) e Riccardo Carta (26 anni), entrambi di Ghilarza.

Il processo d’appello aveva confermato la sentenza di primo grado quando erano stati condannati rispettivamente all’ergastolo e a trent’anni. A differenza degli altri tre amici che avevano scelto di non ricorrere in Cassazione, entrambi hanno invece deciso di tentare l’ultima strada per ottenere una riduzione della pena. Ieri mattina, gli avvocati Aurelio Schintu e Angelo Merlini hanno spiegato i motivi di tale richiesta legandola alla concessione delle attenuanti generiche che significherebbe andare incontro a uno sconto rispetto alla condanna sin qui incassata. Contro l’ammissibilità del ricorso e quindi contro una modifica della sentenza di appello si è invece pronunciato il procuratore generale.

Le parti attendono ora la comunicazione della cancelleria con l’esito ultimo del processo. Non sono le sole perché anche Fabiola Balardi, Corrado Careddu – madre e padre di Manuel – e altri familiari del giovane ammazzato a colpi di pala e piccozza per un debito legato a una compravendita di droga, aspettano assieme ai loro avvocati di parte civile Luciano Rubattu e Gian Francesco Piscitelli. Arriverà oggi e sarà la parola fine di una storia iniziata con la ricerca di un giovane scomparso e finita, grazie a una serie di intercettazioni ambientali legate a un altro delitto, con la scoperta di un omicidio.

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