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Oristano

Contagi a raffica, in ginocchio la Cardiologia del San Martino

Contagi a raffica, in ginocchio la Cardiologia del San Martino

ORISTANO. Il covid continua a tenere in scacco l’ospedale San Martino. Da qualche giorno, al reparto di Cardiologia si devono fare i conti con un susseguirsi di contagi, che hanno riguardato almeno...

18 marzo 2022
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ORISTANO. Il covid continua a tenere in scacco l’ospedale San Martino. Da qualche giorno, al reparto di Cardiologia si devono fare i conti con un susseguirsi di contagi, che hanno riguardato almeno cinque pazienti, alcuni dei quali trasferiti all’ospedale di Ghilarza e uno, con gravi problemi cardiaci, a Cagliari. Nel frattempo i contagi si sono estesi a parte del personale. Attualmente ci sarebbe un medico a casa in malattia, ma più numerosi sarebbero invece gli infermieri risultati positivi al test.

Per il momento, il reparto continua a funzionare regolarmente, comprensibilmente con non poche preoccupazioni anche da parte degli stessi operatori sanitari. «La preoccupazione è forte – dice il segretario aziendale del sindacato medico Cimo, Giampiero Sulis –, credo che sia necessario assumere provvedimenti per evitare nuovi contagi. È evidente che non sia più sufficiente un solo tampone negativo di ingresso per i pazienti. Probabilmente sarebbe meglio farne un secondo a distanza di 24 ore, in modo da poter tracciare i contagi ed evitare che scoppino focolai nei reparti».

Quindi aggiunge: «Proprio l’altro giorno in Pronto soccorso sono arrivati cinque pazienti che risultavano positivi al tampone. Sono stati trattenuti in isolamento. Fortunatamente, il giorno dopo, sottoposti nuovamente al tampone, erano tutti negativi. Insomma: dobbiamo continuamente fare i conti anche con i cosiddetti falsi positivi. Ma soprattutto – prosegue Sulis – è necessario continuare ad adottare le misure anticontagio. Le nuove varianti sono altamente contagiose, questo è un virus che colpisce più parti dell’organismo, a volte, con esiti drammatici. Dai dati quotidiani, con la Sardegna che due giorni fa registrava ben dieci decessi, si capisce che non siamo affatto fuori dalla pandemia. Non è certo arrivato il momento del liberi tutti – conclude – non allentiamo le precauzioni proprio adesso». (m.c.)

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