La Nuova Sardegna

Oristano

Farmacia territoriale, servizio a singhiozzo e disagio costante

di Enrico Carta
Farmacia territoriale, servizio a singhiozzo e disagio costante

Ales, l’apertura è limitata a sole quattro ore al mese La denuncia di un paziente: «Difficile avere i medicinali»

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RUINAS. I rammendi degli ultimi giorni sono un segnale positivo, ma la situazione della sanità in provincia, divisa tra lotta al covid e cure sempre più problematiche per tanti pazienti non covid, resta problematica. Così, mentre la campagna vaccinale fa un ulteriore passo in avanti, sul territorio dell’Alta Marmilla e del Grighine si notano le crepe del sistema. L’ultima segnalazione arriva da Ruinas, ma coinvolge l’intero distretto sanitario di Ales-Terralba e, più in particolare, la farmacia territoriale dell’Asl ad Ales.

Stefano S. è un paziente diabetico da 23 anni. Il ritiro dei farmaci avviene proprio nella farmacia territoriale di Ales, dove però la situazione è in continuo peggioramento. I disagi crescono e a farne le spese è chi ha bisogno di cure. «Ho già comunicato mesi fa i disagi della farmacia stessa, ma le cose continuano inesorabilmente a peggiorare – spiega il paziente –. Il farmacista di Ales è andato in pensione circa un anno e mezzo fa, da quel momento non è più stato possibile curarsi in maniera degna. Il servizio viene garantito dai farmacisti del distretto di Oristano, già numericamente allo stremo, e tutto ciò ha avuto come conseguenza quella del cambio degli orari, che prima si sono prima ridotti a quattro ore alla settimana e, da dicembre 2021, addirittura a sole quattro ore al mese. La data dell’apertura non ci viene mai comunicata ufficialmente, ma avviene tramite passaparola tra noi pazienti e se si è fortunati a conoscere la persona giusta».

L’Asl aveva anche messo in piedi un sistema per la consegna che però non ha mai funzionato. È lo stesso paziente che spiega che il contatto doveva avvenire per mail, così da evitare trasferte improduttive ai farmacisti e aperture con un numero di pazienti troppo basso. «Questo metodo ha funzionato solo per i primi quattro mesi – prosegue –. Da quel momento in avanti, così ci è stato risposto, le mail non sempre vengono lette o magari non si riesce a impacchettare il materiale. Le ore di fila sono aumentate e, quando il materiale è incompleto come mercoledì 16 marzo, siamo costretti a viaggi aggiuntivi per poter ricevere l’intera fornitura di microinfusori». Servono più tempo, più soldi e più permessi per l’assenza dal lavoro. Problemi acuiti dal fatto che ad Ales non è mai esistita una sala d’aspetto. «La sala d’aspetto – va avanti il paziente – è il parcheggio per le auto, dove gli utenti con importanti disabilità aspettano in macchina, gli altri in piedi ed esposti a tutte le intemperie stagionali».

L’Asl conosce la situazione perché le segnalazioni sono son state fatte sia al direttore del comitato del distretto sanitario di Ales-Terralba sia alla farmacia territoriale di Oristano sia al direttore generale e persino all’assessorato regionale alla Sanità. «Tutti sanno, ma la situazione non cambia se non in peggio», conclude.

La verità è che l’Asl è a conoscenza del problema, ma, al momento, non ha le forze per risolverla. La risposta dell’azienda sanitaria è simile, in tutto e per tutto, a quella che riguarda le carenze di organico del personale medico e sanitario in genere. Il discorso vale anche per i farmacisti, sebbene in questo caso ci sia da fare un importante distinguo: se di medici non se ne trova proprio, farmacisti che accetterebbero l’incarico al servizio dell’Asl se ne troverebbe quanti ne servono. Solo che le graduatorie sono bloccate da quel dì e quindi gli organici rimangono talmente risicati che a farne le spese sono i pazienti. E non si può neanche imputare ai farmacisti la scarsa disponibilità: in quattro stanno consentendo da tantissimi mesi l’apertura delle farmacie territoriali di Oristano, Ghilarza, Bosa e appunto Ales. Ma è una risposta che non può bastare a chi sta semplicemente chiedendo che doversi curare non diventi un disagio, visto che pretendere che sia un diritto di questi tempi sembra diventato impossibile.

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