La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, Piazza Abruzzi nell’oblio e il degrado non si ferma

di Davide Pinna
Oristano, Piazza Abruzzi nell’oblio e il degrado non si ferma

Nell’ultimo anno quasi inesistenti gli interventi richiesti dai numerosi residenti. L’area si presenta sporca, con le aiuole poco curate e l’asfalto pieno di buche

13 aprile 2022
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ORISTANO. Il centro storico dista qualche minuto a piedi, per arrivare al cospetto della torre di Mariano, un residente di piazza Abruzzi deve percorrere appena 500 metri. Ciò che era estrema periferia della città, subito dopo la guerra, non lo era più. «Là dove c’era l’erba ora c'è una città» cantava Adriano Celentano ed effettivamente, i campi dietro il quartiere delle regioni sono stati progressivamente occupati dalle case e dalle attività commerciali. Ma non è solo la collocazione topografica a dettare le differenze fra centro e periferia, spesso è una questione di attenzioni e piazza Abruzzi ne riceve storicamente poche.

Mentre i residenti di alcune case popolari riscattate si impegnano per rifare a nuovo le facciate dei propri condomini, gli spazi comuni sono abbandonati al degrado e all’incuria. Mancano solo i leoni, ma le tante aiuole che potrebbero trasformare il quartiere in un’oasi verdeggiante sono più simili alla savana durante la stagione delle piogge che ad aree destinate a dare sollievo allo sguardo, al ristoro all’ombra e al gioco dei bambini.

I residenti chiedono che, chi ha la competenza, intervenga al più presto per sfalciare le erbe spontanee. Con l’imminente fine delle piogge, potrebbero trasformarsi in un ricettacolo per insetti e zecche e d’estate, come documentava un servizio della Nuova alla fine dello scorso luglio, la situazione non è molto più incoraggiante: nessun prato, solo terra secca. La situazione è talmente fuori controllo che in alcuni casi è impossibile transitare sui marciapiedi che costeggiano le palazzine.

La questione d’altra parte è complessa, più di una volta si è assistito al rimpallo di responsabilità fra Comune e amministrazioni condominiali sulla competenza per le aree sotto le case. In passato erano gli stessi residenti a occuparsi della manutenzione di questi piccoli spazi verdi e qualcuno ci prova ancora, ma molti sono invecchiati e non riescono più a seguire i piccoli giardinetti come un tempo. Il rione ha una conformazione molto particolare, chiuso intorno a piazza Abruzzi, rappresenta un contesto urbanistico molto coeso, uno spazio di condivisione naturale, ma l'assenza di cestini pubblici rischia di trasformarlo in un immondezzaio. I residenti lamentano la mancata manutenzione delle strade, con buche sempre più profonde che si trasformano in pozzanghere. Lo scorso autunno ci sono stati qualche rattoppo e la messa in sicurezza di tombini scoperti e pericolosi, ma non può bastare. Ci sono poi aspetti legati alla gestione del traffico: dovrebbe essere una Ztl, ma viene utilizzato come parcheggio anche da chi non ne avrebbe titolo.

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