La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, la protesta dei residenti di Torregrande: «Troppi decibel e rifiuti»

di Enrico Carta
Oristano, la protesta dei residenti di Torregrande: «Troppi decibel e rifiuti»

Il problema dei week end nel centro storico si ripropone nella borgata marina. «La musica non ci fa dormire. Strade e spiaggia piene di bottiglie e cartacce»

07 giugno 2022
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ORISTANO. Bottiglie e rifiuti sparsi per mezza borgata, nella spiaggia e in pineta. Musica a tutto volume sino alle 7 del mattino. Persino problemi di sicurezza stradale, perché gruppetti di ragazzi hanno percorso a piedi la strada non illuminata che porta da Torregrande sino al Beach Bar, luogo di ritrovo e del divertimento giovanile dei fine settimana estivi. E su quella strada hanno poi girato per tutta la notte per raggiungere qualche angolo di pineta trasformato in gabinetto a cielo aperto.

Basta una notte, la prima notte di festa per far riaffiorare in un colpo solo tutti i malumori che in questi due anni erano finiti sotto il tappeto. Lo scontro tra residenti e chi dal settore dell’intrattenimento vive, fa guadagni e dà lavoro ad altre persone, riparte alla prima occasione. Quella di sabato era la serata inaugurale dell’estate 2022 per il locale che si trova sull’arenile tra il porticciolo e la borgata e c’è stata la prevista invasione di giovani. Quella di ieri, domenica, è stata invece la giornata della raccolta in serie di lamentele dei residenti irritati per il mancato riposo notturno e inorriditi per la quantità di rifiuti sparsa in giro per Torregrande e dintorni. Molti hanno paragonato quanto accaduto tra sabato e domenica alle notti di qualche tempo fa nel centro storico di Oristano, soprattutto quando piazza Cattedrale, luogo di ritrovo dei ragazzi, veniva trasformata in un tappeto di rifiuti che doveva poi essere raccolto la domenica mattina con una pulizia straordinaria.

La situazione ieri non era diversa a Torregrande, dove gli operatori del servizio di igiene pubblica hanno raccolto una ventina di sacchi di immondezza, non tutta prodotta durante la serata danzante, visto che c’erano anche rifiuti ingombranti abbandonati nei dintorni della borgata durante i mesi invernali. Certo è che le bottiglie, i cocci di vetro e le cartacce sparse sono tutte state abbandonate da chi ha partecipato alla serata danzante, anche perché il grosso dei rifiuti era a ridosso proprio del locale. Il Beach Bar aveva i suoi contenitori, ma evidentemente in troppi non li hanno usati. E la domanda che anche in Comune qualcuno si sta ponendo è: «Basta pagare la Tari oppure è necessario che chi svolge certe attività commerciali presti più attenzione anche ai dintorni della propria attività? Altrove, ad esempio nelle zone di montagna del Nord Italia, chi ha l’attività poi si occupa anche della pulizia e del decoro, altrimenti l’attività viene immediatamente chiusa», dice un componente della maggioranza comunale che chiede di non essere citato per via delle imminenti elezioni.

Il vero cruccio dei residenti è stato però la musica. Il Beach Bar è a circa 300 metri dalle case ed è stato impossibile riposare. Il problema, tema da campagna elettorale, si ripropone: come far conciliare le esigenze di un settore produttivo importante con quelle di chi vuole godersi la pace della fine settimana, dopo giorni di lavoro?

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